Omicidio a Lentini, il marito confessa: "Ho ucciso Naima nel nostro letto"

Il marito confessa: ‘Ho ucciso Naima nel nostro letto’

Massimo Cannone ha chiesto di essere sentito dai magistrati
FEMMINICIDIO DI LENTINI
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LENTINI – “L’ho uccisa. Era nel nostro letto, indossava le cuffie e stava navigando con il suo cellulare. Le ho sferrato due coltellate”. Alla fine ha confessato. Massimo Cannone, fermato ieri dalla polizia che ha eseguito un decreto emesso dalla procura di Siracusa, ha vuotato il sacco alla presenza del suo avvocato di fiducia. Il tappezziere che per giorni ha respinto ogni accusa dicendo che Naima Zahir aveva “fatto tutto da sola” ha chiesto di essere ascoltato dai magistrati per raccontare cosa è accaduto veramente sabato sera nell’abitazione di via Ronchi a Lentini.

L’uomo, 45enne come la moglie marocchina, “avrebbe sferrato due coltellate sorprendendo la donna che si trovava a letto con le cuffie alle orecchie, intenta a navigare in rete con il telefono cellulare”. Al momento non è ancora chiaro se Massimo Cannone abbia pianificato il femminicidio. Ma da quello che emerge pare non esserci stata alcuna lite.

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