Messina Calcio con un piede tra i dilettanti. E senza giocatori. Questo l’ultimo atto della tribolata vicenda che sta spingendo la società giallorossa verso il baratro del calcio dilettantistico, dopo anni di serie A e B. La Lega ha anche svincolato d’autorità i calciatori messinesi che possono accasarsi altrove. E oggi gli esaltanti scontri con Milan, Juve e Roma sembrano lontani un secolo.
Serviva una fideiussione da 700 mila euro per continuare a sognare quelle sfide. E un investitore pronto a sborsare quei soldi come garanzia per aderire al Lodo Petrucci e salvare così la società. Un campionato di seconda divisione (la C2, in pratica), questo era il massimo che i tifosi potessero aspettarsi.
Ma quasi certamente non sarà così e il Messina non potrà usufruire del Lodo. Una doccia fredda per il tifo peloritano, quando la vicenda sembrava giunta a una svolta positiva. Il “salvatore” infatti si era fatto avanti. Gianmario Cazzaniga, titolare dell’omonimo gruppo, fino a poche ore fa parlava da presidente del Messina. Ma ieri, invece di presentarsi con la tanto agognata fideiussione, ha rilanciato, formalizzando l’iscrizione del club insieme alla richiesta di rateizzare in dieci anni 500 dei 700 mila euro necessari per inserire la società tra quelle partecipanti al campionato di seconda divisione.
Risultato quasi scontato: la richiesta è stata respinta. Il Messina non è stato iscritto. Resta l’ultima speranza. E ha una scadenza precisa: è il 31 luglio, giorno in cui si riunirà il Consiglio Federale. Prima d’allora, però, gli imprenditori interessati e il Comune di Messina, che si è detto disponibile a intervenire in soccorso, dovranno fornire garanzie sul progetto della nuova società.
Intanto dalla Lega Calcio arriva la nuova “bastonata”. In seguito al “provvedimento di non ammissione al campionato di competenza” del Messina, la Lega “ha disposto che i giocatori siano svincolati d’autorità con decorrenza 25 luglio 2008”.
Insomma, può cominciare la fuga di quei giocatori che hanno mercato e possono presto accasarsi altrove a parametro zero. Da Biancolino a D’Aversa, da Zanchi a Stendardo, sono molti i calciatori pronti ad abbandonare la nave che affonda verso i campionati dilettantistici.