PALERMO – Il Palermo cambia pelle, e lo fa probabilmente nell’unica fase della stagione in cui è possibile fare dei tentativi per allargare il ventaglio di varianti tattiche a disposizione di mister Iachini: il ritiro pre-campionato. Già nel corso della passata stagione, il tecnico marchigiano aveva provato a rendere un po’ meno prevedibile il 3-5-1-1 presentato fin dall’inizio della stagione, e che fino al mese di febbraio ha visto nell’inserimento di Belotti contro Lazio ed Empoli l’unica variante. La presenza in campo di una mezzala più dinamica come Chochev al posto di Barreto ha consentito a Iachini, durante il girone di ritorno, di tentare il passaggio alla difesa a quattro e l’inserimento di un altro ‘guastatore’ come Quaison sulla trequarti: i risultati sono stati variabili, ma hanno dato ottimi segnali al mister rosanero in vista di un futuro che sta pian piano diventando presente.
E chi ha assistito alle prime prove pre-stagionali del nuovo Palermo, si è reso conto del fatto che Iachini sta provando a far cambiare pelle alla squadra, soprattutto nella veste tattica. Il primo tempo della prima amichevole, quella vinta per 11-0 contro l’FC Schulz, è stato infatti l’unico caso in cui i rosanero sono scesi in campo con il modulo che ha regalato soddisfazioni nelle due stagioni precedenti: Vazquez alle spalle di Belotti, la corsa sulle fasce di Rispoli e Lazaar, e la presenza di un terzetto di centrocampo già visto, con Rigoni affiancato da Jajalo e Chochev. Nella ripresa è arrivato il tanto atteso cambio tattico, con il passaggio al modulo ad ‘albero di Natale’ in cui hanno certamente spiccato i nuovi Hiljemark e Trajkovski, oltre a un Benali che si candida al ruolo di mina vagante nelle rotazioni in mediana del Palermo.
La seconda amichevole ha dato dei segnali più chiari sul piano tattico, visto che questa volta Iachini ha fatto iniziare il match contro l’Alpe Adria con lo schieramento utilizzato nei secondi 45 minuti del primo test. Trajkovski promosso titolare nel 4-3-2-1 di partenza al fianco di Vazquez sulla trequarti, e soprattutto il passaggio alla difesa a quattro, con Struna e Lazaar sulle corsie e il tandem centrale composto da Vitiello e Andelkovic, in attesa del rientro in gruppo del Pipo Gonzalez. Il risultato è soddisfacente soprattutto sul piano del possesso palla, della disposizione in campo e dell’affiatamento tra vecchi e nuovi, anche quando Iachini ha deciso di passare al 4-3-1-2, con l’unica variante dettata dalla presenza di Cassini al fianco di La Gumina, e Quaison a sostegno.
Sicuramente dei segnali incoraggianti per la prossima stagione, per un Palermo che cambia pelle anche in base a quanto visto a campionato concluso. Ad esempio, Vazquez ha ammesso di essere stato visto molto bene dal ct azzurro Conte in posizione di attaccante esterno destro in un 4-3-3, lo stesso modulo in cui Belotti è il fulcro del reparto offensivo nell’Under 21 azzurra. E a proposito di Trajkovski, uno dei più positivi nei giorni di preparazione trascorsi a Bad: il macedone può dare un grande contributo sia sulla trequarti, che partendo da ala, qualora Iachini decidesse di passare proprio al tridente. Senz’altro un modo per attaccare con più uomini, cosa gradita al mister, e anche per rendere più ampio il campionario di scelte offensive della squadra, che troppo spesso nella passata stagione si è affidata alle magie del tandem Vazquez-Dybala o ai mortiferi inserimenti di Rigoni.