PALERMO – Papa Francesco in un’intervista al giornale argentino ‘El Clarin,’ tradotta in italiano dal sito ‘Vatican Insider’, è tornato sull’Angelus in cui parlò della vicinanza alle colf. E proprio su questo argomento ha rivelato un interessante particolare della sua infanzia. “Provo molta simpatia – ha confidato il Papa nell’intervista – per le donne di servizio, per le domestiche, che devono avere riconosciuti tutti i loro diritti sociali, tutti. Nella mia famiglia c’era una signora che aiutava mia mamma a lavare la biancheria, quando non c’erano le lavatrici e si faceva tutto a mano. Noi eravamo in cinque, la mamma era da sola e questa signora veniva tre volte alla settimana per aiutarla. Era una donna siciliana, vedova con due figli, emigrata in Argentina dopo che suo marito era morto in guerra “.
“È arrivata senza avere nulla – continua il Santo Padre – ma ha lavorato e ha mantenuto la sua famiglia. Io avevo dieci anni, poi i miei genitori si sono trasferiti e ho smesso di vederla. Mentre lavava la biancheria, ci insegnava molte cose: parlava della guerra, di come si coltivava la terra in Sicilia. Era una donna furba come la fame, custodiva ogni centesimo, non si faceva truffare. Aveva molte caratteristiche buone. Mi parlava con il suo mezzo italiano e mezzo spagnolo”.
“L’ho accompagnata per altri dieci anni, fino alla morte. Qualche giorno prima di morire, si tolse dalla tasca questa medaglietta, me la diede e mi disse: ‘Voglio che la prenda lei’. Ogni sera, quando me la tolgo di dosso e la bacio, e ogni mattina, quando me la rimetto addosso, mi appare l’immagine di questa donna. Era una persona anonima, nessuno la conosceva, si chiamava Concepcion Maria Minuto. E’ morta felice, con il sorriso sulle labbra e con la dignita’ di chi ha lavorato”.