CATANIA – Notificano a casa l’avviso per ritirare un accertamento Imu all’ufficio notifica del Comune. E quando va per ritirarlo trova file e assembramenti. Una situazione, in piena emergenza Covid, inspiegabile per Roberto, cittadino catanese, che ha deciso di scrivere una lettera al sindaco di Catania, Salvo Pogliese.
La lettera
“Vorrei segnalare una situazione alquanto incomprensibile e “direi” anacronistica che ho avuto modo di verificare. Pochi giorni fa – si legge nella missiva inviata in redazione – ho ricevuto una notifica (presso la mia abitazione) per un “omesso/parziale /tardivo versamento” della tassa IMU, relativa all’anno 2015.
Bene, non mi veniva consegnato l’avviso di accertamento, ma bensì una comunicazione che indicava che presso l’ufficio notifica del Comune di Catania (via santa Maria del rosario 16) era depositato un atto da notificarmi.
File e assembramenti all’ufficio Notifica
Recatomi l’indomani presso il citato Ufficio, trovavo almeno 30 persone (assembrate) in attesa di ritirare – racconta Roberto – anch’esse un atto simile al mio. Tutti lamentavano il fatto che (inspiegabilmente) nonostante, come il sottoscritto, fossero stati presenti in casa, veniva consegnato un avviso di ritiro mentre “sarebbe stato più semplice notificare direttamente l’avviso di accertamento. Faccio presente che nella notifica ricevuta a casa (in presenza) era descritto che non era stato possibile notificare” l’avviso di accertamento” per assenza della persona a cui notificare. Affermazione assolutamente non vera”.
“Verifiche”
“Bene, Sig. Sindaco – continua Roberto nella lettera – le chiedo con enorme rammarico come, ancora nel 2021, si possano verificare tali disservizi.
Le segnalo che:
1) (anche consultando le persone presenti innanzi l’ufficio Notifiche) la Società che si occupa di tale compito, per conto del Comune, è possibile che, non provi nemmeno a cercare di notificare l’atto da voi delegato costringendo gli utenti a recarsi “fisicamente” presso l’ufficio Notifiche.
2) soprattutto in tempo di “Covid” non mi sembra sicuro far sì che si creino occasioni per formare assembramenti (come nel caso della zona antistante l’ufficio notifiche
3) non capisco perché (si parla di digitalizzazione e snellimento delle procedure ) ancora oggi non venga sfruttata la tecnologia per effettuare le notifiche.
Basterebbe inviare le notifiche via posta elettronica certificata o mediante le varie app.
“Serve intervenire”
La lettera si conclude con una richiesta: “Sig. Sindaco, spero prenda in considerazione quanto descritto nella speranza che possa intervenire “energicamente” per la risoluzione del problema anche (qualora ci siano delle responsabilità) con applicazioni di provvedimenti disciplinari o altro. Sicuramente, una migliore condizione di comunicazione tra Ente Pubblico e utente privato agevolerebbe tutti…… dando un segnale di trasparenza ed efficienza da parte del Comune che lei dirige”.
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