"Armao si dimetta", il Pd non molla| e attacca il governo Lombardo - Live Sicilia

“Armao si dimetta”, il Pd non molla| e attacca il governo Lombardo

Tutto come previsto. La seduta dell’Ars è stata rinviata a mercoledì 25 novembre, come richiesto a nome del governo dall’assessore Bufardeci “per dare la possibilità di continuare la verifica politica interna alla maggioranza”. Una verifica avviata in seguito alla bocciatura del Dpef di una settimana fa. Il 25 si discuterà quindi la mozione di censura, depositata dal Pd, con la relativa richiesta di ritirare le deleghe all’assessore alla Presidenza, Gaetano Armao, per la vicenda delle consulenze all’Actelios (una delle ex concessionarie per la realizzazione dei termovalorizzatori in Sicilia, appartenente al gruppo Falck) e si esamineranno inoltre i disegni di legge su rendiconto e assestamento.

Eppure, nonostante la brevità della seduta odierna, non è mancata qualche scintilla tra l’opposizione e quel che è rimasto della maggioranza. Il capogruppo del Pd all’Ars, Antonello Cracolici, ha infatti preso la parola dopo Bufardeci bollandolo come “un ex assessore”, chiaro riferimento all’azzeramento della giunta (invocato poche ore prima dal coordinatore regionale del Pdl, Giuseppe Castiglione) che sembra ormai condizione imprescindibile per evitare le elezioni anticipate. Secondo Cracolici “una volta che il governo è stato battuto dalla sua maggioranza, mi pare il trionfo dell’ovvio che il governo stesso si dichiari in crisi. Il rinvio di oggi è un modo per eludere il confronto sui nodi politici del governo e il presidente della Regione avrebbe fatto bene a essere presente in aula. Può dire se e come vuole andare avanti in Sicilia? Vuole o no parlamentarizzare la crisi politica o preferisce farlo sapere solo attraverso comunicati stampa?”.

A testimonianza del nuovo clima che si respira all’interno della maggioranza venuta fuori dalle urne, che sta cercando di trovare la via d’uscita dallo stallo attuale, il capogruppo del Pdl, Innocenzo Leontini, ha risposto a Cracolici dando manforte allo “scissionista” Bufardeci: “Il fatto che ci sia una verifica politica non nasconde l’esistenza della crisi e i partiti della maggioranza stanno responsabilmente cercando di superarla attraverso il dialogo. Non c’è motivo di scandalizzarsi per questo rinvio. Anche Cracolici, quando aveva un atteggiamento diverso nei confronti del governo, era favorevole a chiedere rinvii”.

Poco prima della seduta, c’è stata una conferenza dei capigruppo che ha stabilito tra l’altro il calendario della sessione bilancio, in base al quale il 17 dicembre dovrebbe essere il giorno in cui l’aula procederà all’esame congiunto della finanziaria e del bilancio triennale. E.D.


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