Una doccia gelata sull’idillio tra Rosario Crocetta ed il Pd a poche ore dall’investitura ufficiale. In un’intervista al “Corriere della Sera”, infatti, l’europarlamentare ed ex sindaco di Gela, che non ha mai fatto segreto della propria omosessualità, ha lanciato una frecciata all’indirizzo del suo partito, in cui, secondo Crocetta, oltre a “cripto-checche mascherate in qualche frangia estremista”, albergherebbero, in diverse parti, personaggi “più omofobi” che nell’Udc.
La dichiarazione è inequivocabile: “Dico solo che in alcune parti del Pd la componente omofoba è più alta che nell’Udc”, così si legge nelle risposte di Crocetta, che continua con i messaggi di apprezzamento nei confronti dei prossimi compagni di coalizione, evitando lo scontro sul tema dei matrimoni gay: “I veri rivoluzionari sono quelli che discutono. Comunque alla Regione non si fanno mica leggi sui matrimoni”.
L’avvicinamento tra il Pd e l’Udc è stato accompagnato dalle critiche di molti esponenti delle forze della sinistra tra cui Leoluca Orlando, Rita Borsellino, che lo ha accusato di essersi alleato con “gli artefici dello sfascio” e Claudio Fava, autoproclamatosi candidato dei “delusi del Pd” alla presidenza della Regione, che ritiene l’ex sindaco un uomo vicino al governatore uscente Raffaele Lombardo. “Non ho mai votato per Lombardo – risponde Crocetta nella stessa intervista del ‘Corriere’ – Sono pronto al dialogo anche con Fava. Gli voglio bene. È una manifestazione d’amore. E spero che la dichiarazione di un gay non lo turbi come succede in certi circoli intellettuali dove quasi tutti alla fine sono bacchettoni”.