Ha inaugurato oggi il proprio comitato elettorale a Palermo. Ha annunciato la creazione di due liste a sostegno della sua candidatura. E non ha risparmiato frecciate al suo partito: “Se Lupo non decide di tenere le primarie, si tratterà di un golpe”. Rosario Crocetta non si ferma, anzi accelera. In una lunga intervista a Livesicilia (della quale qui proponiamo un estratto, rimandando al video) si dice “pronto, anche se si votasse a Ferragosto”, precisa di “non avere nessun rapporto con Raffaele lombardo, che ho visto due sole volte e diversi mesi fa”, e scherza sulla notizia della candidatura per il Pd di Pippo Baudo: “A questo punto – dice – tanto vale candidare Shel Shapiro (cantante dei Rokes, gruppo italiano degli anni ’70, ndr), che è diventato celebre con la canzone ‘Bisogna saper perdere”.
Lei invece, onorevole, vuole vincere.
“Io sono certo di vincere. Anzi, credo che qualcuno non voglia fare le primarie proprio per questo motivo. Sono convinti che vincerei io”.
E cosa ci sarebbe di strano? Il Pd avrebbe il proprio candidato…
“No, forse il Pd ha in testa qualcosa di diverso. Il segretario, per la precisione”.
In che senso?
“Credo che Lupo proverà a temporeggiare fino all’ultimo, per poi dire che non c’è più tempo per tenere le primarie, e magari, deciderà di sacrificarsi lui”.
Quindi lei crede che il Pd sia più orientato a candidare Lupo che, magari, D’Alia, nell’ottica di un patto elettorale con l’Udc?
“Io sinceramente sono stupito da questo modo di fare politica. Prima si cercano le alleanze, e poi si decidono i candidati. Mi pare assurdo”.
E se il suo partito scegliesse proprio questo metodo?
“Gliel’ho detto, si tratterebbe di un golpe”.
Ma lei cosa farà in quel caso?
“Intanto io già la settimana prossimo chiederò ufficialmente di indire le primarie, come da statuto”.
E se la risposta non arrivasse, o fosse negativa?
“Cosa vogliono? Che mi ritiri? E io come faccio a dire a tutta la gente che mi sta sostenendo, che bisogna tornare indietro. Io non torno indietro, io vado avanti”.
Ma delle alleanze bisognerà pur trovarle.
“Io mi rivolgo alla gente. Poi si vedrà”.
In tanti dicono che a convergere sulla sua candidatura possa essere anche l’Mpa di Lombardo.
“Questa faccenda è stata usata in maniera un po’ strumentale. Lombardo ha espresso per me una simpatia ‘umana’. Per la mia storia, le mie idee. E non ci vedo nulla di male. Ma ha già detto che non voterebbe per me. Semmai suo figlio. Ma sono in tanti i figli, le mogli, di politici di altri partiti che voteranno me”.
Ma lei come giudica la scelta del suo partito, il Pd, di sostenere Lombardo in questi mesi?
“Io credo che questa alleanza, fino a un certo punto, ha avuto un’utilità: quella di scompaginare il centrodestra siciliano. Ma poi, soprattutto dopo l’inizio della vicenda giudiziaria, sono stato tra i dirigenti del Pd, uno tra i più convinti che bisognasse staccarsi da Lombardo”.
Eppure su questo tema in tanti storcono il naso, riferendosi alla sua amicizia con Beppe Lumia, tra i democratici più vicini al presidente dimissionario.
“Anche su questa vicenda si è speculato un po’ troppo. Beppe Lumia in passato mi ha salvato la vita. Condividiamo alcuni principi, come quelli dell’antimafia. E soprattutto c’è una grande, pulita amicizia. Tutto qua”.
L’amicizia non esclude la possibilità di condividere progetti politici. È successo, ad esempio, per l’appoggio a Ferrandelli alla corsa a sindaco di Palermo.
“Ma con Lumia c’era anche Cracolici, Apprendi, Cardinale, erano in tanti gli esponenti del Pd a condividere quel percorso. Perché si fa sempre e solo riferimento a Lumia?”
Eppure, anche dal centrosinistra sono arrivate le “accuse” di un suo dialogo sotterraneo con Lombardo. Mi riferisco a Claudio Fava.
“Lui ha detto una cosa ancora più grave: ha detto che la mia candidatura sarebbe sostenuta anche da Mario Ciancio (editore de La Sicilia, ndr). Io rispetto Fava per la sua storia, il suo passato. Ma proprio per quello gli chiedo di portare maggiore rispetto a una persona che ha ricevuto dalla mafia una condanna a morte. Ma a questo punto, io vorrei rivolgergli due domande”.
Quali?
“La prima è: quali sono i miei interessi in comune con Ciancio? Li dica pubblicamente. E invece chiedo a lui: perché non spiega quanti soldi ha incassato da Berlusconi, da Finivest per le sceneggiature di alcune fiction?”.
Insomma, lei a sinistra teme un golpe del Pd, litiga con Sel. Chi le rimane? Orlando?
“Io invece sono pronto a dialogare con tutti. Anche con Orlando. Ma credo che lui sia un po’ risentito con me per il sostegno a Ferrandelli. Ma se vuole parlarmi, io parlo anche con lui”.
A proposito di Ferrandelli, sembra che verrà candidato dal Pd.
“Non è uno scandalo. Avrebbe dovuto candidarsi con me dopo il sostegno per la corsa al sindaco? Io non intendo la politica come un do ut des”.