Onorevole Scalia, di cosa avete discusso questo pomeriggio lei e Dore Misuraca?
“Quello tra me e Dore Misuraca è stato un incontro informale, tra amici. Non è stato niente di ufficiale, abbiamo discusso alcune questioni politiche, ma nulla di ufficiale”.
Che ne sarà del Pdl Sicilia?
“Noi abbiamo sempre detto che quella del Pdl Sicilia ci pare un’esperienza più che interessante e da parte nostra c’è tutta la volontà di mantenerla unita”.
Quindi non prevedete di creare anche l”Ars un gruppo di Futuro e Libertà?
“No, siamo più orientati nel tentativo di mantenere unita questa esperienza. Poi è evidente che non dipende soltanto da noi, bisogna capire se c’è la volontà di tutti”.
Ma chi sarà adesso il riferimento nazionale del Pdl Sicilia? Berlusconi o Fini?
“Per noi è sicuramente Gianfranco Fini. Per Micciché continuerà ad essere Berlusconi. Insomma, per il momento ciascuno mantiene i propri interlocutori”.
Governo Lombardo quater. Favorevole o contrario?
“Ma io non porrei in questi termini. Diciamo soltanto che noi riteniamo che non sia necessario formare un nuovo governo. Poi sarà il governatore a decidere. Eventualmente potrebbe cambiare qualche assessorato, senza stravolgere l’intero esecutivo”.
Lei quali assessorati cambierebbe?
“Io mi ritengo soddisfatto del lavoro svolto dai nostri assessori. Se poi il governatore vorrà sostituire qualcuno tra gli altri membri della giunta, se ne potrà discutere”.
Anche in Sicilia proverete a creare un asse come quello proposto da Bocchino a livello nazionale?
“Ma, guardi, io credo che in parte in Sicilia esista già. In fondo quella che può essere definita l’attuale maggioranza è composta da Mpa, finiani, politici dell’ex Forza Italia col sostegno esterno del Pd. Rispetto alla proposta di Bocchino manca solo l’Udc”.
Quindi massima apertura a Saverio Romano?
“Si, apertura assoluta a Saverio Romano e all’Udc siciliano”.
Crede che, come già avvenuto in passato, la Sicilia sarà laboratorio delle evoluzioni politiche nazionali?
“Io credo che possiamo già definirci precursori politici di quanto sta avvenendo. Basti guardare all’esperienza federale e autonomista del Pdl Sicilia”.
Cosa è stato a non andare per il verso giusto all’interno del Pdl?
“Vede, in Sicilia in fondo il partito non si è mai costituito. Molte delle anime che hanno dato vita al Popolo delle libertà non sono state coinvolte nella fase iniziale e proprio da questo malcontento dei finiani e di Micciché è nato il Pdl Sicilia. Il Pdl nell’Isola non c’è, la classe dirigente non si capisce con quali criteri sia stata selezionata, non ci sono luoghi di elaborazione politica, non c’è radicamento nel territorio”.
Come intendete radicarvi nel territorio?
“Ci stiamo già radicando, attraverso il movimento Generazione Italia”.
Cosa consiglia a Raffaele Lombardo? Quali i punti che, a suo avviso, dovrà affrontare per primi alla ripresa a settembre?
“Intanto è necessario affrontare il tema della lotta alla disoccupazione, attraverso nuovi incentivi alle politiche del lavoro. Poi bisogna accelerare sul fronte della spesa pubblica e dei fondi europei”. E infine la nostra Regione ha bisogno di smaltire la sua burocrazia.
Ultima domanda: quando prevede che si tornerà al voto a livello nazionale?
“Si voterà nel 2013. La gente non capirebbe e per Berlusconi sarebbe un errore imperdonabile”.