PALERMO – Il porto di Palermo si rifà il look con lavori per 70 milioni di euro: via i sili in cemento al posto dei quali ci sarà una struttura ricettiva, demolizione di bar e biglietteria, nuova stazione marittima, il dragaggio e un giardino che accolga i turisti. Tante le novità annunciate dall’Autoritá portuale della Sicilia occidentale in una conferenza stampa con la Capitaneria, il provveditorato alle opere pubbliche e il comune. Una sintonia, quella tra l’Autoritá e Palazzo delle Aquile, che sembra ritrovata come dimostra il fatto che il Comune ha anche rinunciato alla battaglia legale sul piano regolatore, dopo aver perso in primo grado.
CLICCA QUI PER GUARDARE LA FOTOGALLERY
“Abbiamo rimesso in moto la macchina, nel 2018 avremo 560.000 passeggeri con un aumento del 24% rispetto all’anno scorso, il che avrà ricadute positive sull’economia, oggi il porto sembra un suq e fa schifo e stiamo lavorando per cambiarlo”, dice il presidente dell’Autorità Pasqualino Monti, oggetto nei giorni scorsi anche di alcune minacce. “Sto bene, andiamo avanti perché Palermo se lo merita”, taglia corto il presidente che, nominato a luglio, mette sul tavolo i risultati conseguiti in meno di un anno. Si sono infatti sbloccati i lavori alla stazione marittima, fermi da sette anni per un contenzioso con la So.Co.Stra.Mo.: lavori che risalgono al 2011 e che valevano 20 milioni, ma che si erano bloccati nella fase iniziale per problemi al progetto con riserve per altri nove milioni; oggi dopo sette anni arriva l’accordo da tre milioni per le riserve, con cui si rifarà il progetto esecutivo entro 45 giorni. I cantieri dureranno invece due anni, grazie a una transazione che di fatto ha salvato l’opera.
Ma il porto può brindare anche alla revoca del sequestro della banchina Vittorio Veneto (dovuto a deficit strutturali e rifiuti pericolosi sia lì che alla stazione), che comporterà la riqualificazione della tensostruttura che sostituisce la stazione con nuovi arredi e macchinari per la sicurezza dei bagagli, con sei file per i controlli. “Saranno operativi entro luglio, siamo in attesa di una autorizzazione dell’Asp – dice Monti – avremo così un terminal per navi che non trasportano più mille persone ma 6 mila in un’unica toccata”. “Oggi assistiamo a un segnale positivo, a cui ne seguiranno tanti altri – ha commentato il sindaco – Anche il porto si adegua al cambiamento, l’impresa porto è a servizio del territorio come l’aeroporto e la stazione ferroviaria. Piena solidarietà al presidente Monti”.
Un lavoro realizzato di concentro con la Capitaneria dell’ammiraglio Salvatore Gravante e il provveditore delle opere pubbliche Sicilia-Calabria Donato Carlea. “La collaborazione fra enti è parte integrante dei nostri principi – spiega il provveditore – grazie anche a quanto fatto con l’ex presidente Cannatella, oggi possono riprendere i lavori sulla stazione”. “La situazione del molo e della stazione era paradossale – aggiunge l’ammiraglio – perché eravamo anche gli unici referenti dell’autorità giudiziaria. Abbiamo anche chiesto alla Regione di eliminare il bacino da 19 mila tonnellate che è inutilizzato e crea difficoltà alle navi che devono uscire dal porto. Palermo sta comunque recuperando il suo rapporto col mare, la Vespucci ha avuto quasi 18 mila visitatori”.
Ma il primo segnale evidente arriverà il 27 giugno, quando verranno abbattuti i sili in cemento ormai poco utilizzati e che sono un pugno nell’occhio, con un intervento da mezzo milione di euro. Il progetto prevede di destinare la parte nord del porto a merci e passeggeri, mente quella sud (da Sammuzzo a Piave) ai croceristi: qui, al posto della biglietteria e del bar (per il cui contenzioso si attende un parere dell’Avvocatura), sorgerà un grande giardino grazie a un concorso di idee che riguarda tutto il fronte a mare. Abbattimenti che si sommeranno a quelli già effettuati per 1200 metri quadrati. Infine il bando per la riqualificazione del porticciolo di Sant’Erasmo, con l’abbattimento del distributore di benzina e il rifacimento della pavimentazione che consentirà di passeggiare dalla Cala al porticciolo. “Il 20 luglio annunceremo grandi novità – conclude Monti – vogliamo riattivare dinamiche in grado di ripopolare funzioni e usi della costa urbana”. Interventi a cui si aggiungono il dragaggio del porto per 41 milioni e la riqualificazione anche dei poli di Termini Imerese, Trapani e Porto Empedocle.