PALERMO – Nemmeno il tempo di archiviare un mese di febbraio che ha riservato la svolta più importante degli ultimi quindici anni del Palermo, con Maurizio Zamparini che ha rassegnato ufficialmente le dimissioni da presidente del consiglio di amministrazione della società rosanero creando i presupposti per la cessione del club ad una cordata anglo-americana di investitori, e già ci si proietta a marzo con nuove prospettive e scenari difficilmente auspicabili nemmeno pochi giorni fa. In seno al club di viale del Fante si vivono momenti di forte cambiamento dopo l’annuncio dell’ormai ex presidente rosanero e, con la squadra che lotta in fondo alla classifica per tenere viva la speranza di centrare la permanenza nel massimo campionato anche questa stagione, gli animi non sono certamente distesi dato che il gruppo allenato da Diego Lopez dovrà mantenere assoluto distacco dai fatti extracalcistici per continuare a credere nell’obiettivo salvezza.
Di sicuro c’è che entro i primi quindici giorni del mese appena iniziato uscirà fuori il nome del nuovo presidente che, secondo le recenti indiscrezioni, potrebbe rispondere all’identikit del britannico Martin Taylor (CLICCA QUI per leggere la scheda del possibile nuovo numero uno del club di viale del Fante) anche se il nome dell’ex presidente della Barclays Bank al momento resta più un’ipotesi che una fondata certezza. A diradare le nubi sulle perplessità della piazza, che al momento discute soltanto dell’addio di Zamparini senza davvero conoscere in quali mani passerà la società rosanero, sarà la conferenza stampa, alla quale prenderà parte lo stesso imprenditore friulano, nel corso della quale si alzerà il sipario sul rappresentante di questo fondo d’investimento che punterebbe a riportare il Palermo ad altissimi livelli.
Il dilemma. Oltre all’identità del successore di Zamparini, che verosimilmente verrà rivelata in questo mese storico per il sodalizio siciliano, sarà quella legata ai dettagli della permanenza in società dello stesso Zamparini. Il patron friulano (LEGGI l’intervista rilasciata a LiveSiciliaSport) ha ammesso che rimarrà infatti nel Cda del club per dare una mano alla nuova proprietà, specialmente in questi primi mesi in cui gli uomini d’affari chiamati a subentrare dovranno confrontarsi con una realtà fino ad ora sconosciuta per loro. Un aiuto quello del presidente uscente che risulterà fondamentale sin dalle prime battute visto che, con l’arrivo di capitali freschi, si potrà tentare l’immediato rilancio del club nel caso di salvezza in extremis.
Salvezza che passerà in gran parte proprio dalle sfide di questo mese per nulla abbordabili per Nestorovski e compagni. Partenza subito in salita domenica prossima con il Torino dell’ex Belotti in una trasferta che potrebbe portare punti se i rosa giocheranno con lo stesso piglio mostrato a Napoli, proprio nella prima sulla panchina dei siciliani di Lopez. Una settimana dopo si torna invece al ‘Barbera’ nel posticipo serale per giocare quello che, almeno sulla carta può risultare già un match scritto contro la Roma di Spalletti. L’opportunità di rilanciarsi, se con i giallorossi dovesse arrivare una sconfitta pronosticabile, arriva con l’Udinese al ‘Friuli’ anche se i bianconeri dell’ex Delneri, come dimostrato nella gara d’andata vinta in rimonta 1-3, non sono per nulla un avversario semplice da affrontare. Con almeno quattro punti da queste tre sfide, prima della pausa delle nazionali che chiuderà il mese, i rosa potranno sperare ancora in una corsa salvezza aperta, contrariamente con due pareggi o addirittura con tre sconfitte la serie B inizierebbe a diventare un’ipotesi concreta.