PALERMO – Ribattere colpo su colpo, andare all’attacco sul tram e sulle pedonalizzazioni, compattare quel che resta della maggioranza in consiglio comunale e provare a tornare a fare politica. Il giorno dopo la chiusura della crisi al comune di Palermo, culminata con le dimissioni degli assessori renziani, il sindaco Leoluca Orlando è pronto a rilanciare: ieri sera ha riunito gli assessori fino a tarda notte per mettere a punto una nuova strategia che consenta di lasciarsi alle spalle la rottura con Italia Viva ed evitare che l’ultimo anno si trasformi in una palude.
Il Professore al momento sta valutando come completare la giunta, visto che le deleghe al Verde e alle Attività produttive sono vacanti, e le ipotesi in campo sono due: tecnici, per evitare lunghe trattative, o su indicazione dei partiti. Magari non consiglieri comunali, per non indebolire una già fragile maggioranza, ma comunque persone decise a “pedalare” in vista delle prossime Comunali. Il Pd rimane alla finestra, anche se il feeling con i dem sembra tornato a pieno regime: Orlando ha ripreso i contatti con il partito nazionale ma anche localmente e, al di là dei comunicati stampa, le posizioni sembrano essersi riavvicinate con tutte le anime Pd.
Su Rap i giochi sembrano fatti, con Roberto Celico in pole, mentre è ancora incerto il futuro del presidente di Amat Michele Cimino e del vicepresidente di Amg Domenico Macchiarella: entrambi vicini a Edy Tamajo, non hanno ricevuto aut aut dal sindaco, come invece successo agli assessori, né sono stati silurati come Peppe Norata alla Rap. Possibile che al momento rimangano al loro posto, almeno fino a che farà comodo al Professore; del resto Cimino, politico navigato che ha sempre evitato lo scontro frontale, è ancora dato in partenza per il Cga e quindi tra qualche mese potrebbe comunque cambiare aria senza particolari traumi.
Al di là delle poltrone, però, Orlando sa che il rilancio passa anzitutto dalla giunta e dal consiglio. Ai suoi assessori ha chiesto di essere più presenti sulla stampa, di ‘mettere la faccia’ sui provvedimenti: una strigliata, specie per chi finora è rimasto nell’ombra. L’amministrazione sta programmando una serie di appuntamenti con la città e con le singole categorie: gli argomenti saranno le opere accessorie del tram, il Piano regolatore, le pedonalizzazioni in centro e a Mondello.
Sul fronte Sala delle Lapidi, il sindaco ha bisogno di serrare le file e per questo ha convocato per domani pomeriggio alle 17.30 un vertice in modalità telematica: presenti il Pd, Avanti Insieme e Sinistra Comune, oltre a qualche esponente del Misto, e la giunta. L’obiettivo è galvanizzare la coalizione, prepararsi a rispondere colpo su colpo alle offensive dei renziani e del centrodestra, provare a far bastare numeri risicatissimi, specie dopo il rifiuto del M5s e dei ferrandelliani di possibili ingressi, e dare all’ormai ex maggioranza una guida e un coordinamento. Il centrodestra intanto ieri si è riunito: Forza Italia, Db, Fdi, Udc e Lega chiedono le dimissioni del sindaco, ma sono pronti a colpire anche singoli assessori. Più complicata la strada per la mozione di sfiducia, tecnicamente possibile ma politicamente dirompente.