Dunque, il ritorno di Anna, nel senso di Finocchiaro, che mezza stampa nazionale dà come assodato, per la corsa al Quirinale. Lo scrive la ‘Repubblica’, come ‘Il Fatto’, come ‘Il Giornale’. Più o meno favorita, più o meno con accenti empatici o di antipatia e con diversi nomi per la concorrenza: il pronostico resta. Scrive l’irriverente Dagospia: “Riassumiamo: Forza Italia è entrata in maggioranza (Alfano terrorizzato si è subito ributtato nelle braccia del cav), i pd sono diventati due (Bersani e D’Alema possono contare su almeno 150 parlamentari), Grillo e Salvini se la pigliano in quel posto, venerdì 30 gennaio Anna Finocchiaro sarà presidente della Repubblica”.
“La senatrice catanese, come questo sito scrive da oltre due mesi, è il candidato numero uno del patto del Nazareno perché è donna, è piddina, non fa ombra a Renzi e per lei, agli occhi del cav, garantisce Gianni Letta che la conosce bene e la stima. E quale sarà il premio di berlusconi per tanto “saggio supporto” al governo? E’ facile da immaginare: la grazia dal nuovo presidente o quella norma “salva-Silvio” che Renzi ha solo sospeso e che a fine febbraio attende l’ex sultano di Arcore come un premio”.
Al netto dei sospetti, il ragionamento non è infondato. Anna Finocchiaro piacerebbe a Silvio e pure a Pierluigi (Bersani), se lui rimanesse escluso dai giochi. Cosa si vuole di più?