PALERMO – È caos nella gestione delle dighe in Sicilia. L’ufficio regionale che si occupa dei 24 grandi invasi dell’Isola è stato riorganizzato restando però sguarnito in settori nevralgici: manca personale nella Ragioneria contabile per occuparsi delle istruttorie del piano nazionale dighe, manca personale per il patto per il Sud e per le manutenzioni, infine mancano dipendenti per i vari adempimenti necessari a realizzare i lavori di messa in sicurezza. A lanciare l’allarme è il sindacato dei regionali Sadirs, che in una nota a firma del segretario generale Fulvio Pantano e del segretario regionale Salvatore Guccione chiede all’assessore all’Energia, Daniela Baglieri e al dirigente generale Calogero Foti un intervento urgente per risolvere le criticità segnalate.
Il problema riguarda la gestione dighe e adduttori, la realizzazione di interventi strutturali, gli affidamenti e gli aspetti contabili. In tutto sono circa 300 i dipendenti turnisti dislocati nel settore, che però accusa gravi criticità ed è alla paralisi.
Il Sadirs ricorda che “recentemente il personale, specie quello tecnico e amministrativo strategico per il conseguimento degli obiettivi, già carente, è stato ulteriormente depauperato con l’autorizzazione al trasferimento in altri uffici, senza al contempo prevedere adeguata sostituzione nei rispettivi ruoli. Il precario stato deficitario di personale – prosegue il Sadirs – pone i pochi funzionari rimasti in uno stato di grave sovraccarico lavorativo con la conseguente difficoltà a garantire in tempi ragionevoli lo svolgimento di tutti gli incarichi assegnati” .