PALERMO – A distanza di due anni un’altra grave perdita getta nello sconforto i lavoratori Almaviva, il cui pensiero va in queste ore ad Ugo Porcari, il loro collega che ha perso la vita il 29 aprile 2013 in un terribile incidente. Un altro violentissimo schianto che, come quello in cui è rimasta uccisa Tania Valguarnera, ha spezzato la vita di un ragazzo nel fiore degli anni. Ugo aveva 34 anni, Tania quasi trenta. I loro sogni si sono spenti con una violenza tale da rendere l’incredulità una sensazione con cui, faticosamente, chi li amava continua a convivere.
La notizia del decesso di Ugo arrivò dopo due giorni di agonia. Una lotta contro la morte che il giovane motociclista aveva portato avanti per 48 interminabili ore, durante le quali decine di suoi colleghi avevano sperato nel miracolo. Lo schianto che gli provocò ferite interne gravissime avvenne in viale Regione siciliana. Era sabato sera quando a bordo della sua Triumph stava percorrendo la circonvallazione nel tratto di via Santissima Mediatrice. Insieme a lui, su uno scooterone, viaggiava un amico: entrambi i mezzi furono travolti da un’auto, una Fiat Punto. Ugo fu trasportato in condizioni disperate al Civico, il suo amico riportò ferite lievi. La speranza si spense il lunedì successivo.
Ieri per Tania non c’è nemmeno stato il tempo per la speranza. Quell’impatto non le ha lasciato scampo, nessuna possibilità di sopravvivere. L’uomo alla guida del Fiat doblò bianco che l’ha investita in via Libertà, a pochi metri dal posto di lavoro, è accusato di omissione di soccorso ed omicidio colposo. Nonostante il corpo a terra della ragazza, ha proseguito la sua corsa. E la domenica di Tania, come il resto della sua vita, sono finite lì. Per sempre. Su quel tratto di afalto ogni giorno percorso da decine di suoi colleghi, gli stessi che ricordano con amore e affetto il sorriso di Ugo, le ore trascorse fianco al fianco tra una telefonata ed un’altra e, perché no, le serate vissute insieme. Già, perché chi conosceva Ugo e Tania non è solo un “collega”. E’ un amico, qualcuno che sapeva bene quanto i due ragazzi conoscessero lo spirito di sacrificio di due giovani che stavano progettando la propria vita. Ugo aveva una fidanzata, amava uscire in compagnia, divertirsi. Tania si sarebbe sposata a settembre, era una scultrice bravissima ed aveva già esposto le proprie opere in varie gallerie della città.
“Non c’è giorno che io non pensi ad Ugo – dice un collega – è vivo nei nostri ricordi, sempre. Quello che è successo a Tania ha riaperto una ferita mai guarita. Sono trascorsi due anni, ma è come se fosse successo ieri”. “Ciao Tania, salutaci Ugo”, è il pensiero scritto dai lavoratori del call center sulla pagina Facebook tramite la quale è stato organizzato il sit-in di oggi in via Cordova. “Vogliamo giustizia per Ugo e Tania – dicono – e vogliamo che nessun altro resti ucciso sulla strada per l’incoscienza di chi si mette al volante”. Due colleghi, due vite spezzate. E i ricordi che si rincorrono. “Avevo visto Tania giovedì scorso – racconta Simona Acquaviva – ed è stata l’ultima volta che le ho parlato. Quello è il suo ultimo sorriso che ricordo, era molto riservata, voleva che fossero le sue opere a parlare per lei. Un’artista, una ragazza che aveva studiato tanto, che si era data molto da fare. Sul suo viso c’era sempre un’espressione molto dolce, anche quando il nostro lavoro provocava nervosismi, lei riusciva a mantenere la calma in una maniera eccezionale. Tania era così, paziente quanto intelligente. Tutti noi abbiamo perso una persona splendida”.
Intanto ha trascorso la notte nella camera di sicurezza della questura, Pietro Sclafani, il commerciante palermitano che, ieri, ha travolto ed ucciso Tania Valguarnera. L’uomo è fuggito dopo l’incidente ed è stato arrestato dalla polizia. Dagli esami tossicologici effettuati sull’uomo emerge che Sclafani aveva assunto una dose notevole di stupefacenti. Secondo indiscrezioni, il commerciante, al momento dell’incidente, stava anche parlando al telefono. Nel 2014 gli era stata già ritirata la patente per eccesso di velocità, il documento gli era stato poi riconsegnato, ma avendo “collezionato” ben trenta contravvenzioni per eccesso di velocità, era stato avviato un nuovo iter di sospensione della patente.