Il tragico incidente di via Rizzo | "E' normale che ci scappi il morto" - Live Sicilia

Il tragico incidente di via Rizzo | “E’ normale che ci scappi il morto”

La discarica davanti alla scuola

Parla la preside della scuola nelle vicinanze dell'incidente: "Qui rischiamo ogni giorno".

PALERMO- Un uomo è morto ieri a Palermo, in via Ammiraglio Rizzo. Un uomo che lavorava ed era venuto da lontano, investito, secondo la prima ricostruzione, da un camion. E il dolore delle vittime della strada in città si moltiplica. Ma stavolta c’è una voce precisa che chiama in causa il sistema riguardo alla sicurezza di tutti. Sono le parole di una dirigente risoluta, la professoressa Daniela Crimi, preside del liceo linguistico Cassarà, che si trova proprio nella zona dell’incidente.

“Siamo molto addolorati per quello che è successo – dice – L’ho saputo quando i ragazzi erano già usciti da scuola e mi sono angosciata, perché molti dei nostri studenti vengono in bici. L’angoscia e il dolore non sono diminuiti per questa povera vita spezzata”.

La preside esprime qualcosa che potremmo chiamare una sacrosanta indignazione: “C’è un problema di sicurezza intorno all’istituto, sì, e non solo. Siamo in una zona trafficatissima, passano molti mezzi pesanti. Ho presentato denunce su denunce alla Procura”. Perché preside? “Perché, per esempio, le piste ciclabili non sono percorribili in quanto piene di rifiuti e masserizie che nessuno rimuove, le strade sono costellate di buche, i marciapiedi sono rotti. Non solo andare in bici, anche soltanto camminare rappresenta un pericolo. E il rischio, nelle vicinanze di una zona, si moltiplica perché c’è sempre molto traffico”.

E pensare che il linguistico collabora a un progetto dell’amministrazione ‘Go 2 School’ che vorrebbe incentivare l’uso del tandem per gli spostamenti. “E’ una situazione paradossale. Con la mano destra si agisce per una mobilità sostenibile, con l’altra non si fa nulla per creare le condizioni – conclude la preside -. Siamo davvero molto addolorati per quel poveretto, ma, purtroppo è normale che possa, come si dice, scapparci il morto. Io so soltanto che mi sale il cuore in gola ogni volta che i miei ragazzi entrano o escono”.

 

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