PALERMO – Dal tram alla Ztl, dal passante ferroviario alla circonvallazione, passando per rimpasti di giunta, dimissioni eccellenti e scontri sull’asse con Roma per l’aeroporto. Non si può certo dire che il 2016 sia stato un anno noioso per Palermo, almeno dal punto di vista politico e amministrativo. I dodici mesi, ormai avviati alla conclusione, sembrano però avere come comune denominatore la mobilità e i trasporti: un tema che può essere declinato in vari modi, ma che ha condizionato e cambiato la vita della città.
Partiamo dal tram che, sebbene inaugurato il 30 dicembre del 2015, ha iniziato a essere conosciuto e apprezzato dai palermitani a gennaio. Un’opera da oltre 300 milioni di euro che ha riportato, dopo decenni, i treni a solcare le strade della quinta città d’Italia. Un sistema di mobilità che poggia anche su un’altra gamba, quella del passante ferroviario, di cui a febbraio sono state inaugurate le nuove stazioni Lolli e Guadagna, che consentono per la prima volta di accedere al centro cittadino viaggiando in sotterranea. Ma febbraio è stato anche l’anno del rimpasto di giunta con l’ingresso di Sergio Marino e Gianfranco Rizzo nella squadra di Orlando con deleghe, rispettivamente, all’Ambiente e all’Innovazione.
Una parentesi prettamente politica nella vicenda trasporti che, tra marzo e aprile, ha toccato un altro dei suoi apici. Stavolta a finire al centro dell’attenzione mediatica è stata la Zona a traffico limitato, prima congelata dal Tar a fine marzo e poi sospesa a inizio aprile: un terremoto per il Comune che aveva già venduto i pass e che è stato costretto a restituire i soldi, ma soprattutto a fare i conti con la necessità di reperire altrove i fondi per il sostentamento del tram. Uno schiaffo giudiziario pesante per il sindaco, che ha fatto ricorso al Cga vedendosi accordare a maggio la revoca della sospensiva. Il Professore, però, sa leggere gli umori della piazza e non ha quindi esitato, nonostante la parziale vittoria, a modificare profondamente il provvedimento rendendolo assai più digeribile e limitandolo al solo centro storico.
E’ di maggio anche la conferma dell’intenzione di Ikea di aprire un punto vendita a Palermo, per bocca del responsabile alla comunicazione Valerio Di Bussolo: peccato, però, che gli emissari del colosso svedese siano praticamente spariti senza lasciare traccia.
Giugno ha visto Leoluca Orlando “incoronato” sindaco metropolitano, ma soprattutto l’ex Provincia tornare alla “vita” politica dopo anni di commissariamento tecnico da parte della Regione: una nuova fase che ha ridato centralità all’ente, che però è ancora alle prese con i problemi di bilancio. Luglio è stato, come da tradizione, il mese del Festino di Santa Rosalia, la festa per eccellenza dei palermitani che, per la prima volta, hanno onorato la “Santuzza” insieme al nuovo vescovo Corrado Lorefice, artefice di una piccola rivoluzione per la chiesa locale, capace di ravvivare il dialogo con la città e di concentrare l’attenzione sui poveri e sui dimenticati, nel solco del pontefice argentino.
I mesi più caldi hanno coinciso con un boom di arrivi all’aeroporto Falcone-Borsellino, che a luglio ha inaugurato la sua nuova hall al piano terra, ma anche con un clima incandescente tra i fedelissimi di Orlando con lo scontro tra il sindaco in persona e il direttore artistico del Teatro Biondo Roberto Alajmo. Un dissidio profondo che ha scosso il mondo della cultura varcando lo Stretto ma che soprattutto ha segnato una crepa nella squadra del Professore che è poi tornato sui suoi passi, confermando al giornalista Rai la propria fiducia.
Ad agosto, però, Orlando ha avuto anche il tempo di ripensare e modificare la Ztl facendo venire meno il ricorso al Tar, anche se a settembre ha dovuto fare i conti ancora una volta con la mobilità: i controlli anti-terrorismo al porto, i cantieri dell’anello ferroviario in via Crispi e i lavori per l’eliminazione delle radici in circonvallazione, con taglio del limite di velocità da 70 a 50 chilometri orari, hanno infatti creato una miscela esplosiva che ha tenuto banco per giorni. Unica nota positiva il nuovo crono-programma con Tecnis che, salvo sorprese, dovrebbe consentire il completamento dell’anello. Ma settembre è stato anche il mese della politica, con la kermesse nazionale del Movimento cinque stelle sul prato del Foro Italico.
A ottobre ancora mobilità con la partenza della Ztl, con relativa protesta di piazza con tanto di atti vandalici, ma anche l’annuncio della Sis di non poter completare il passante ferroviario: un’opera da 1,1 miliardi di euro che ha interrotto per mesi il collegamento con l’aeroporto. E proprio lo scalo, a novembre, è stato oggetto di uno scontro a distanza tra la Gesap e l’Enac con quest’ultimo pronto a chiedere la revoca della concessione. Motivo del contendere i soldi per il nuovo piano di investimenti che l’ente vorrebbe veder subito, anche se la questione è talmente intricata da essere finita al Tar dopo la denuncia sporta dalla società. A novembre sono diventati concreti anche i soldi del Patto per Palermo, firmato ad aprile con Renzi, che porta in dote 332 milioni di euro e cantieri pronti a partire. Un anno che si concluderà stasera con il concerto di Capodanno, anzi i concerti visto che Luca Carboni suonerà al Politeama e Nino D’Angelo alla Stazione. Il tutto con buona pace di Gigi D’Alessio che, dopo il rifiuto del Comune, ha dovuto optare per le Marche.