Il Tribunale del riesame: |"Genovese torni in carcere" - Live Sicilia

Il Tribunale del riesame: |”Genovese torni in carcere”

L'ordinanza non è esecutiva fino al momento in cui lo diventerà per termini o sentenza della Cassazione. I giudici parlando di "spregiudicatezza e una non comune inclinazione a delinquere dell'indagato"

MESSINA – Il Tribunale del riesame di Messina, accogliendo il ricorso della Procura, ha disposto la custodia cautelare in carcere per il deputato Pd Francantonio Genovese. I giudici hanno annullato l’ordinanza del Gip che scarcerava il parlamentare indagato per associazione per delinquere truffa e frode fiscale sulla formazione in Sicilia disponendone gli arresti domiciliari. L’ordinanza non è esecutiva fino al momento in cui lo diventerà per termini o sentenza della Cassazione.

Le motivazioni

“Il Collegio ritiene che le condotte illecite perpetrate dall’indagato in modo sistematico rendano oltremodo concreto il pericolo di reiterazione delittuosa e siano sintomatiche di un sofisticato sistema illecito ben collaudato e consolidato nel tempo, che l’indagato ha avviato e perfezionato in modo ‘professionale'”. Lo scrive il Tribunale del riesame di Messina nell’ordinanza con cui applica la custodia cautelare in carcere al deputato del Pd Francantonio Genovese, che rimane agli arresti domiciliari. Secondo i giudici da ciò traspare una “spregiudicatezza e una non comune inclinazione a delinquere dell’indagato” che “possono essere contenute soltanto con la misura di massimo rigore, tenuto conto – scrivono nell’ordinanza – della natura , della gravità degli illeciti contestati e dell’ingente quantitativo di denaro pubblico di cui Genovese si è appropriato nel tempo, usufruendo, per finalità privatistiche e personali, della carica pubblica rivestita”. Per il Tribunale, gli arresti domiciliari sarebbero per Genovese una “località protetta” dove potrebbe “continuare a mantenere in vita rapporti e illecite attività” visto che con le “guarentigie” l’abitazione diventa “invalicabile”, un privilegio che, scrivono i giudici, avrebbe usato per trasferire documenti contabili nel limite posto nell’effettuazione di perquisizioni. Il Tribunale ritiene che Genovese abbia “mantenuto il controllo della Caleservice, società attraverso la quale ha riciclato denaro” e ha commesso “plurime e ingenti evasioni fiscali”. La revoca degli accreditamenti di alcuni enti di formazione per i giudici “non scongiura il pericolo di reiterazione delittuosa” visto che, sostengono i giudici, Genovese può “usufruire di una fitta rete di prestanome”.

Il commento del legale

“Apprendo la notizia in questo momento dalla stampa: valuteremo con attenzione l’ordinanza e sicuramente presenteremo ricorso in Cassazione per far valere le ragioni del mio assistito”. Lo dice l’avvocato Nino Favazzo legale del deputato del Pd, Francantonio Genovese, sulla decisione del Tribunale del Riesame di Messina, che accogliendo il ricorso della Procura, ha disposto la custodia cautelare in carcere per il parlamentare indagato per associazione per delinquere truffa e frode fiscale nell’ambito della inchiesta sulla Formazione in Sicilia. Il provvedimento non è esecutivo. “Mi stupisce molto questa ordinanza – osserva Favazzo – che a una prima lettura mi sembra debole e inconsistente. Si sostiene, in sintesi, che Genovese controllasse la Formazione da casa, e che l’unico posto dove non possa farlo è il carcere. Mi sembra che la decisione sia più legata ad altre decisioni prese dal Tribunale che hanno avuto un effetto ‘trascinamento’ sul mio assistito. Non ci sono dubbi – conclude l’avvocato – che dopo avere letto in maniera approfondita l’ordinanza presenteremo ricorso avverso in Cassazione”.

La vicenda

Francantonio Genovese è agli arresti domiciliari dal 21 maggio 2014. Si era costituito nel carcere di Messina sei giorni prima, subito dopo che la Camera dei deputati aveva votato l’autorizzazione al suo arresto. Dopo l’interrogatorio di garanzia il Gip di Messina aveva ritenuto che “permane il concreto pericolo di reiterazione di analoghe condotte criminose”, ma allo stesso tempo erano “attenuate le esigenze cautelari” tenuto conto anche dell’atteggiamento dell’indagato il quale, “pur avendo la concreta possibilità di sottrarsi all’esecuzione della misura, durante l’esame dinanzi alla Camera dei deputati, si e’ spontaneamente costituito”. Una decisione che adesso il Tribunale del Riesame, accogliendo il ricorso presentato dalla Procura di Messina, ha ribaltato: disponendo la misura della custodia cautelare in carcere in sostituzione degli arresti domiciliari. Il giudici “sospendono l’esecuzione” del provvedimento “sino al momento in cui diventerà definitivo”. Il 7 agosto scorso la Camera dei deputati ha detto si’ alla concessione delle trascrizioni delle intercettazioni telefoniche a carico di Francantonio Genovese. L’Assemblea ha autorizzato soltanto le comunicazioni precedenti alla iscrizione nel registro degli indagati del parlamentare, avvenuta il 12 dicembre del 2011. (Ansa)


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI