TRAPANI – Otto persone, quattro italiani e quattro tunisini, sono stati raggiunti da misure cautelari emesse gal Gip di Palermo ed eseguite dalla Guardia di finanza di Marsala. L’accusa è di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al contrabbando di sigarette. L’indagine, coordinata dalla Dda del capoluogo siciliano, ha portato alla scoperta di un gruppo che organizzava viaggi fantasma tra la Tunisia e le coste meridionali del Trapanese, con traffico di sigarette destinate prevalentemente al mercato palermitano. I promotori sono Angelo Licciardi e Giuseppe Vasile, entrambi residenti in Marsala, e Nizar Zayar, finiti in carcere. Licciardi si occupava della gestione contabile e, con l’ausilio di Vasile, dell’acquisto e della custodia dei natanti.
Altri tre tunisini, anche loro in cella, curavano nel loro paese il procacciamento dei migranti (chiamati in modo criptico “agnelli”) e delle sigarette da trasportare, svolgendo anche le mansioni di scafisti. I migranti venivano regolarizzati con la complicità di Giuseppa Randazzo (agli arresti domiciliari), di Marsala, titolare di un’omonima ditta e rappresentante legale di una cooperativa agricola che stipulava fittizi contratti di lavoro dipendente per consentire il rinnovo dei permessi di soggiorno e di percepire indebite indennità di disoccupazione agricola a danno dell’Inps. Gli arresti domiciliari sono stati infine applicati anche a un altro componente dell’associazione, Sergio Carpentieri, di Trapani, il quale ha fornito uno dei gommoni usati per gli sbarchi, mezzi solitamente di circa 7,5 metri reperiti in Italia ed equipaggiati con motori da 225 a 300 cavalli, con cui fare le traversate Sicilia-Tunisia e ritorno in una notte. L’incasso del prezzo di viaggio avveniva in Tunisia. Normalmente venivano trasportati circa 250/300 chili di sigarette e 10/12 persone, con una velocità di crociera di 25/30 nodi, talvolta tenendo sotto la minaccia di coltelli e pistole i viaggiatori. Ogni migrante pagava da 3.000 a 8.000 dinari tunisini, circa 1.500/4.000 euro. Le sigarette garantivano un guadagno di quasi 20 euro a stecca. L’indagine, avviata nel 2016, ha consentito d’intercettare in mare 5 gommoni, di arrestare sei scafisti, sequestrare 990 chili di sigarette e tre gommoni. (ANSA).