Immigrazione, l'idea di Venturino: | "Da Cpsa a centri di formazione" - Live Sicilia

Immigrazione, l’idea di Venturino: | “Da Cpsa a centri di formazione”

"Dobbiamo aprirci alle migrazioni pensando anche a soluzioni possibili per una loro integrazione non soltanto in Italia ma nei diversi Paesi europei".

il vicepresidente vicario dell'ars
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PALERMO – “Trasformare i centri di accoglienza per i migranti anche in centri di orientamento e formazione con l’obiettivo di favorire non soltanto l’ospitalità ma anche una vera integrazione e conoscenza rispetto anche alle possibilità occupazionali nei vari paesi europei”. E’ la proposta del vice presidente vicario dell’Ars Antonio Venturino che aggiunge: “Dobbiamo aprirci alle migrazioni pensando anche a soluzioni possibili per una loro integrazione non soltanto in Italia ma nei diversi Paesi europei, visto che finalmente l’Europa ha compreso che non possono essere soltanto la Sicilia, prima terra di frontiera, e l’Italia ad accogliere questa massa di profughi in fuga dai Paesi poveri e dove sono in corso conflitti e guerre”. “Questa soluzione sarebbe inoltre utile ad ottimizzare i fondi europei relativi al settore della stessa Formazione in Sicilia – sottolinea Venturino – perché parte delle somme potrebbe essere destinata all’occupazione dei nostri operatori in grado di tenere i corsi ed evitando così di finanziare attività spesso inutili. Sarebbe anche auspicabile il coinvolgimento di funzionari di altri Paesi europei capaci di spiegare come avviene l’erogazione dei servizi ai migranti fuori dall’Italia, sarebbero corsi di educazione civica relativa ai Paesi dove i profughi intendono andare”. “I migranti – sottolinea Venturino – devono accettare leggi e costumi dei paesi in cui arrivano e devono conoscere anche regole ed opportunità di lavoro, per cui l’orientamento e la formazione sono indispensabili per far comprendere loro il mondo dove devono vivere domani. Li dobbiamo, noi senza paure e angosce, aiutare a inserirsi, devono conoscere e imparare un mondo per loro nuovo. L’accoglienza non può essere separata dall’integrazione che si pratica anche aiutandoli a svolgere lavori utili per le comunità in cui vivono”, conclude Venturino.

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