CATANIA – C’è stato, come ogni anno, il calore dello stadio Massimino. Come anche la generosa disponibilità di chi mette maglietta e pantaloncini e scende in campo dando un piccolo segnale a chi prova ad alimentare l’indifferenza di chi si gira dall’altra parte. Ci sono gli sguardi, le attese e gli attimi di vita che scorrono nel cunicolo degli spogliatoi. C’è l’ideatore, Luca Napoli, che una volta ancora non è sfuggito all’organizzare un momento che è ormai un gesto d’amore e di impegno nei confronti della città e del territorio.
E, poi, ci sono loro. Gli studenti delle scuole capaci di comprendere le urgenze del momento e che, ancora una volta, hanno saputo raccogliere l’urgenza del momento.
“Un Goal per la Solidarietà – Una partita contro il bullismo” è stato tutto questo. Ma non solo questo.
La descrizione delle parole è, infatti, solo una parte della storia. Prima c’è tutta la preparazione con gli incontri proprio con gli alunni: con i quali si prova ad accedere la miccia dell’attenzione e del coinvolgimento. “Il bullismo è un tema serio e tremendo. E che va aggredito senza lasciare correre le cose o dare tutto per scontato”, è emerso – tanto per fare un esempio – in un incontro tenuto al Galileo Galilei di Catania.
Il quadrangolare di calcio diventa, allora, la scusa migliore per aggregare tutti. Non solo le scuole ma anche tanti artisti, istituzioni, ex calciatori, giornalisti: in quello che è da anni un appuntamento di rilievo nazionale. Tutt’altro che simbolica, poi, la presenza sul terreno di gioco – nelle sue vesti di arbitro -della giacchetta nera Diego Alfonzetti. Vilmente aggredito (il mese scorso) nel corso di una partita di giovanissimi.
“La vita scorre irraggiungibile, trasparente per chi sa immaginarla: e noi non possiamo permettere che attraverso una chat o un video in un telefonino o, ancora, la prepotenza di qualcuno ci venga distrutta. Bullismo e cyberbullismo vanno combattuti in tutti i modi. E noi siamo qui per questo”. È questo il messaggio carico di responsabilità di una delle giovani studentesse che sulla pista d’atletica del Massimino sfila portando uno striscione contro uno di quei soprusi.
È la festa e la magia di una mattinata speciale. C’è chi condivide messaggi sui social quasi ad esempio concreto su come usare al meglio quel tipo di piattaforma.
Dal femminicidio al bullismo

Lo scorso anno fu il tema – altrettanto attuale – del femminicidio. Quest’anno, come detto, del bullismo. C’è necessità di momenti come quelli di “Un Goal per la Solidarietà”. Una parte del ricavato verrà destinato proprio ad una campagna di comunicazione contro il bullismo destinata ai giovanissimi; un’altra parte andrà invece, come un anno fa, alla Caritas diocesana.
E, dunque, non solo festa e calcio. Ma la testimonianza di un impegno necessario che va avanti con testardaggine da diciassette edizioni.