PALERMO – Bruciato mezzo miliardo di euro in Sicilia per le imprese artigiane in un mese di lockdown, dal 12 marzo al 13 aprile. E’ la stima di uno studio elaborato dalla Cgia di Mestre in base ai codici ateco delle aziende, incrociati con i dati dell’Istat e delle Camere di commercio. Dall’indagine emerge che gli artigiani dell’isola registrano la perdita di fatturato più alta rispetto alle altre regioni del Sud. La chiusura imposta dai decreti del presidente del Consiglio per fronteggiare l’emergenza Covid-19 ha riguardato in Sicilia 34.744 aziende artigiane, pari al 48,9 per cento: in un solo mese hanno perso 392 milioni di fatturato. A questa perdita, sostiene la Cgia di Mestre, va aggiunto almeno un ulteriore 30 per cento (stima al ribasso) andato in fumo per le imprese rimaste aperte (31.831) e per quelle alle quali è stato consentito solo l’asporto (4.499): il totale supera i 500 milioni di euro.
(ANSA)