CATANIA – Arriveranno tutti insieme nel luogo dove è stato ucciso Saber Batnini, 29 anni, e lì manifesteranno il proprio dissenso contro ogni forma di violenza, specie su chi vive in condizioni difficili.
Scendono in strada i giovani della Comunità di Sant’Egidio, dopo il delitto che si è consumato una settimana fa in via Pistone, nel cuore del quartiere San Berillo. Domani, alle 19:30, i raagzzi si riuniranno in preghiera e poi un corteo partirà dalla chiesa di Santa Chiara, in via Garibaldi 89, per arrivare fino in via Pistone 88, teatro dell’uccisione di Saber. Ad essere stato accusato dell’omicidio è un altro ragazzo, Nabil Ljghel, adesso in carcere.
“Non accettiamo – spiegano Emiliano Abramo e Mbaye Gueye, del movimento “Giovani per la pace” della Comunità di Sant’Egidio – che questo fatto di sangue rimanga solo un fatto di cronaca. Ogni venerdì noi ragazzi portiamo cibo e coperte a chi vive in strada, e vogliamo dire “no” ad ogni forma di violenza. Non conoscevamo il ragazzo ucciso ma, al di là di chi fosse, si tratta di un episodio che ci ha colpito molto, una guerra tra poveri che non vogliamo passi inosservata”. I ragazzi catanesi che aderiscono al movimento sono un centinaio, quasi tutti universitari e liceali.
“Abbiamo scritto – aggiungono Abramo e Gueye – una lettera al nostro Arcivescovo mons. Salvatore Gristina – per chiedergli un intervento sul tema del contrasto alla violenza, magari durante i festeggiamenti agatini. Vorremmo anche incontrarlo, dopo le festività di Sant’Agata”.
“Purtroppo a Catania – concludono – registriamo, infatti, numerosi episodi di violenza nei confronti dei pù deboli. Appena qualche settimana fa, ad esempio, siamo intervenuti su un gruppo di giovani in motorino che prendeva di mira una piccola comunità di stranieri senza fissa dimora che viveva in Piazza della Repubblica.”