Se l’elenco delle donne conquistate dall’affascinante Don Giovanni, elenco stilato con cura dal suo fedele servitore Leporello, ne riporta che……” in Italia son seicento e quaranta, in Alemagna duecento e trentuno, cento in Francia, in Turchia novantuno, ma in Ispagna, ma in Ispagna sono già mille e tre “, il tentativo di un’irresistibile ulteriore conquista costerà invece assai caro al giovane rubacuori. Per esso, infatti, si macchierà invano le mani di sangue. E’ proprio nell’aria “ Or sai chi l’onore” tratta da una delle più celebri opere di Mozart, il Don Giovanni per l’appunto, che si assiste al momento in cui donna Anna scopre che l’uccisore del padre, il commendatore, è proprio quel gentiluomo che tentò di corteggiarla intrufolandosi nella sua abitazione, e che essa rifiutò.
Ed è proprio con quest’aria che si è aperta la nuova stagione concertistica del Conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo, che quest’anno ha preso il via dal Teatro Massimo. Ad intonare “ or sai chi l’onore, rapire a me volse, chi fu il traditore, che il padre mi tolse…” è stata la palermitana Laura Giordano, che ha poi proseguito la serata con altre famose arie del repertorio mozartiano: dalla “ Come scoglio immoto resta” tratta dall’opera Così fan tutte a “ Deh, vieni non tardar” da Le nozze di Figaro. Per la Giordano (che sarà ad aprile, sempre al Massimo, Coraline ne Le Toréador, opera del compositore francese Adolphe Adam) l’inaugurazione della stagione concertistica del conservatorio è stata già un ritorno sul palco del Massimo, visto che recentemente ha vestito i panni di Maria, nel secondo cast de La Figlia del reggimento di Gaetano Donizetti.
Sul podio, invece, a salire è stato un altro palermitano, Giuseppe Cataldo, docente presso il conservatorio di Palermo e direttore d’orchestra impegnato. E’ spettato a lui l’arduo compito di portare al Massimo la Sinfonia n° 4 in fa minore op. 36 di Pëtr Il’ič Čajkovskij , lavoro nel quale il compositore russo pone una riflessione importante sui temi della felicità, del fato e della vita. Sottolineando in particolar modo il ruolo che proprio il fato ricopre nel percorso di ciascun individuo. E che perché no quindi, ricoprirà anche nel percorso dei giovani musicisti dell’orchestra del Vincenzo Bellini. Quella del conservatorio è stata un’apertura di stagione un po’ russa e un po’ austriaca al contempo, che ha registrato il tutto esaurito al Teatro Massimo.