AGRIGENTO – Da Agrigento a Canicattì sola andata: la strada degli scrittori inaugurata ieri, con tanto di passerella di ministri, non è ancora del tutto completa nonostante l’accelerata degli ultimi giorni, quando circa mille operai dell’Anas hanno lavorato per riuscire a portare in uno stato avanzato i lavori. Giunti a Canicattì, infatti, le auto che ritornano verso la città dei templi devono fare i conti con un restringimento della carreggiata lungo svariati chilometri e con l’impossibilità di poter proseguire fino al Villaggio Mosè, se non uscendo per il bivio che porta a Favara, facendo allungare non poco i tempi di coloro che vogliono arrivare nella frazione agrigentina. Il tratto chiuso al traffico è di circa cinque chilometri.
Capitolo a parte merita il ponte Petrusa, appartenente ad un altro tratto ma propedeutico alla viabilità sull’appena nata Strada degli scrittori: dopo anni di lavori si è compreso che il ponte non è sicuro solo il mese scorso; per questa ragione il viadotto che collega al carcere di Favara in questi giorni sta per essere smontato. Per quanto riguarda il secondo tratto della Statale, che porterà in seguito all’imbocco dell’autostrada Palermo-Catania, riducendo non di poco il tempo di percorrenza per quello ad oggi rappresenta l’aeroporto a cui si arriva più facilmente partendo da Agrigento (distante 160 km): i lavori verranno ultimati nel marzo del prossimo anno, con il completamento della galleria Caltanissetta per cui sono state utilizzate le trivelle più grandi d’Europa.