CATANIA – “Siamo in piena emergenza, abbiamo interventi ovunque“. Il sindaco di Valverde, Domenico Caggegi, ha pubblicato su Facebook anche il suo numero di cellulare. Il telefono non smette di squillare mai, mentre gli incendi attraversano il suo territorio. Da via Caponnetto a via Fontana, fino al confine con Aci Catena: i cittadini sono stati costretti a lasciare le loro case, l’aria è irrespirabile. Il fuoco lambisce le abitazioni che bruciano. Il vento caldo peggiora la situazione e allarga il fronte contro il quale i pompieri di Catania e provincia combattono da ore.
Secondo il report dei Vigili del fuoco delle 17, a Catania “ci sono oltre cento interventi in coda, con 18 squadre impegnate sul campo”. Sono coinvolte le zone pedemontane di Valverde, Zafferana Etnea e Nicolosi. Nel quartiere di “San Giovanni Galermo, la parte nord di Catania, diverse abitazioni sono state direttamente minacciate dalle fiamme“.
La situazione ad Aci Catena
“Andate a dare supporto, sono presi dal panico“. La sindaca di Aci Catena, Margherita Ferro, urla al telefono. Le persone che sono state evacuate dalla frazione di San Nicolò, che sta bruciando, hanno bisogno di supporto psicologico. “Per fortuna ci sta aiutando l’Asp di Acireale. Dobbiamo gestire anche le crisi di panico dei cittadini che, giustamente, sono sotto choc e rischiano di stare seriamente male“, dice Ferro a LiveSicilia.
Ufficialmente sono state sfollate 22 persone, ma molte di più sono quelle che hanno dovuto lasciare le loro abitazioni perché il fumo le aveva invase. “Aci Catena è in fiamme – afferma Ferro, senza andare troppo per il sottitle – Il fuoco è entrato nelle case di San Nicolò, ha distrutto la scuola e il parco pubblico. Ad Aci San Filippo i cittadini sono circondati dalle fiamme, isolati nelle case senza potere uscire”. Il Comune catenoto si è trovato stretto nella morsa di due incendi: uno che arrivava dalla collina di Vampolieri e l’altro da Valverde.
“Siamo stati accerchiati”. Le fiamme sono arrivate anche al Centro operativo comunale di via Sottotenente Barbagallo, ad Aci San Filippo. “Abbiamo spento il fuoco e siamo rimasti ciascuno nella sua postazione, a continuare a lavorare. È bruciata anche una grossa azienda di prodotti ortofrutticoli. L’emergenza è tale che le persone sono state costrette ad aiutarsi anche da sole, con i secchi e i bidoni dell’acqua”. E il personale dei vigili del fuoco non basta: “C’è una tale situazione in Sicilia in questo momento che non ci si può lamentare dei pochi soccorsi. Si può solo tentare di fare il possibile con quello che si ha”.
La situazione ad Acireale
“Se Roma non ci aiuta e non ci manda i canadair e gli elicotteri qua non resta niente“, è il duro commento del sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo. Lui si trova nella frazione di Santa Maria degli Ammalati, dove le fiamme hanno toccato le abitazioni e almeno una trentina di persone, secondo quanto confermato dal Centro comunale attivato per l’emergenza, sono state sfollate. “Abbiamo solo tre mezzi comunali che sono a lavoro, ininterrottamente, dalle sei di questa mattina. E poi ci sono le squadre dei vigili del fuoco – prosegue Barbagallo – Ma se l’aiuto non viene dall’altro il problema non si risolverà prima di stasera, quando il vento speriamo che si calmerà”.
Su tutto il territorio comunale acese sono attivi, dice il primo cittadino, almeno una quindicina di grossi incendi. “Sta bruciando tutta la Timpa, le nostre squadre non ce la fanno. Ancora non sono stato a Guardia Mangano, ci vado tra poco”. Anche lì un incendio molto esteso brucia da ore. E intanto viene allestita una sala di accoglienza nella scuola Galileo Galilei, preparata ad accogliere chi ha perso la casa dai volontari della protezione civile e delle sigle di soccorso.
Sempre nell’Acese, roghi vengono segnalati nella zona del Suffragio, nei pressi della linea ferrata. Anche in quel caso, molto vicini alle abitazioni. “Abbiamo chiesto il supporto delle autobotti private per dare una mano ai volontari – dicono dal Coc – perché anche reperire l’acqua sta diventando problematico e la situazione purtroppo non migliora”. Paura anche a Santa Venera al Pozzo: il fuoco parte dal territorio di Aci Catena e travalica in quello del Comune di Acireale.
La situazione a Mascali
“Da noi attualmente sono attivi due roghi di vasta intensità: uno a Fondachello e un altro nella frazione di Santa Venera“, dice a questo giornale il sindaco di Mascali, Luigi Messina. “Ho perso la voce, passo da una situazione emergenziale all’altra da questa mattina presto”, afferma. “Stiamo governando la situazione con molta difficoltà”. Per il momento, le fiamme sono distanti dalle case. Ma un’abitazione è già bruciata in via Pietralonga, nei pressi del lungomare.
Le immagini che circolano sui social, poi, mostrano un rogo sulla strada statale 114, all’interno di un’azienda che commercializza infissi. Si vedono le palme bruciare a poca distanza da un distributore di carburanti.