PALERMO – Dopo 48 ore di fiamme e distruzione, l‘emergenza incendi è finita. Adesso inizia la conta dei danni che sono pesantissimi.
I vigili del fuoco questa mattina sono intervenuti di nuovo nella zona di Cefalù, nel Palermitano, in contrada Ogliastrillo per alcuni focolai divampati nella notte e all’alba. Dalla sala operativa dei pompieri spiegano che, dopo l’emergenza di giovedì, la situazione è sotto controllo. Questa mattina le squadre antincendio hanno operato anche a Palermo, vicino all’ex Chimica Arenella, dove nei giorni scorsi erano divampati roghi, per proseguire le operazioni di smassamento nella zona e constatare i danni. I pompieri sono tornati anche a Montepellegrino per mettere in sicurezza diversi alberi pericolanti danneggiati dalle fiamme che hanno divorato il costone roccioso.
Intere zone distrutte dalle fiamme, boschi e terreni agricoli divorati dagli incendi, case rurali, abitazioni e strutture turistiche danneggiate. In alcuni casi, irrimediabilmente. Molti sindaci sono intenzionati a chiedere lo stato di calamità.
In due giorni in Sicilia è andata in fumo macchia mediterranea e boschiva più vasta rispetto a quella distrutta dagli incendi in un intero anno nel 2013 e da giugno e ottobre del 2015. Nelle quarantotto ore di fuoco, in cui è bruciata mezza Sicilia, sono divampati contemporaneamente 800 roghi e incendiati 5.626 ettari di terra (di cui 3.747 non boschiva).
A tracciare un primo drammatico bilancio è la Regione siciliana, che stima danni per 30 milioni di euro (per il solo rimboschimento) e annuncia misure eccezionali anche per la prevenzione degli incendi. In 48 ore, complice il vento di scirocco e temperature record (con la colonnina di mercurio che giovedì segnava quasi 46 gradi) il 16 e il 17 giugno nell’Isola sono andati persi 5.626, contro i 5.282 bruciati da giugno e ottobre dello scorso anno in 707 incendi. I danni più ingenti provocati dai roghi si contano nella provincia di Palermo, dove sono andati in fumo 3 mila ettari di superficie (2.100 non boscati), nel messinese (1.200) e in provincia di Agrigento (870). Quattro anni fa in Sicilia, secondo i dati del comando del Corpo forestale, i roghi hanno distrutto una superficie di 55.741 ettari provocando un danno di oltre 50 milioni di euro (quello ambientale stimato è stato pari a 40,5 mln, il costo di estinzione di 12,6 mln). Secondo i dati forniti, nel 2012 gli incendi sono stati 1.276, ma solo 4 sarebbero divampati per presunte cause naturali; 1.111 avrebbero una presunta origine dolosa; 61 colposa.