Atto intimidatorio alla Sis| Liberofuturo: "Non è estorsione" - Live Sicilia

Atto intimidatorio alla Sis| Liberofuturo: “Non è estorsione”

L'incendio all'escavatore della Sis, avvenuto nei giorni scorsi presso il quartiere palermitano di Tommaso Natale, non rappresenta un caso di racket. L'associazione Liberofuturo: "L'intimidazione potrebbe infatti essere ricondotta alle proteste, anche violente, determinate dai disagi prodotti dal cantiere".

L'ESCAVATORE DATO ALLE FIAMME
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PALERMO – Nei giorni scorsi nel quartiere palermitano di Tommaso Natale è stato dato alle fiamme un escavatore della ditta Sis che sta realizzando il passante ferroviario. “L’intimidazione – oggetto di indagine, dice l’associazione antiracket Liberofuturo – potrebbe essere ricondotta alle proteste, anche violente, determinate dai disagi prodotti dal cantiere, che si registrano da tempo nella borgata. Non ci sembra probabile, invece, che l’attentato abbia finalità estorsive, visti i trascorsi di legalità dell’impresa”.

“Purtuttavia – aggiunge l’associazione – non ci sarebbe da stupirsi che le violenze e l’incendio siano anche una ritorsione contro un’impresa che ha saputo tenere lontana Cosa nostra da un appalto di centinaia di milioni di euro. Pertanto, così come sono stati fino ad oggi respinti dalla Sis tutti i tentativi di infiltrazione mafiosa escludiamo che in futuro ciò possa accadere.

Tutte le imprese coinvolte nei lavori sono vagliate della prefettura come previsto dal protocollo ‘Carlo Alberto Dalla Chiesa’. Esprimiamo solidarietà all’impresa e a tutti coloro che con essa collaborano con l’auspicio che possano proseguire con rapidità verso la realizzazione di una delle più importanti opere pubbliche dal dopoguerra a Palermo e sicuramente la prima sfuggita al controllo di Cosa nostra”.


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