Appalto all'Enrico Albanese | Asp 6, indagati due dirigenti - Live Sicilia

Appalto all’Enrico Albanese | Asp 6, indagati due dirigenti

Il palazzo di giustizia di Palermo

Nel mirino la ristrutturazione del presidio ospedaliero. Lavori assegnati in sub appalto senza autorizzazione a quattro imprese di Partinico.

PALERMO – Un appalto stoppato, due dirigenti dell’Azienda sanitaria 6 sotto accusa e un’inchiesta destinata ad allargarsi. Nel mirino della Procura della Repubblica finiscono i lavori di “ristrutturazione, manutenzione ordinaria e straordinaria” dell’ospedale Enrico Albanese di via papa Sergio, a Palermo.

Nel 2010 l’Asp assegna con una gara d’appalto un lotto di lavori per il successivo triennio. Ad aggiudicarseli per circa 4 milioni di euro è la Intercantieri Vittadello spa di Padova i cui operai, però, non hanno mai messo piede nell’ospedale del quartiere Vergine Maria. I lavori sono finiti in sub appalto appannaggio di tre ditte individuali e una cooperativa, tutte di Partinico.

La cosa non sfugge all’occhio attento dell’anonimo che prende carta e penna e scrive un esposto finito sul tavolo del pubblico ministero Roberto Tartaglia che delega le indagini al nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza di Palermo. Ed emergono le presunte anomalie che sono costate l’iscrizione nel registro degli indagati del responsabile unico del procedimento e del direttore dei lavori incaricati di vigilare sull’appalto dall’Asp. Hanno appena ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini per abuso d’ufficio, preludio della richiesta di rinvio a giudizio. Entrambi sono recidivi. Hanno cioè delle condanne passate in giudicato. Uno dei due per episodi specifici. Cosa che non gli ha impedito di continuare a restare al suo posto. Secondo l’accusa, visto l’importo, i lavori non potevano essere assegnati in sub appalto alle ditte Celestra Giuseppe, Celestra Gioacchino e D’Alia Aurelio, e alla coop Codim di Zanca Aurelio.

Quando la vicenda viene a galla, l’Asp interviene, ferma tutto e firma una transazione il 13 giugno 2012 con le ditte che hanno eseguito i lavori che incassano 490 mila euro. A tanto ammonterebbe l’ingiusto vantaggio patrimoniale procuratore alle imprese e il conseguente danno subito dall’Intercantieri (i vertici, sentiti dai finanzieri, hanno sostanzialmente detto che erano convinti che il sub appalto fosse stato autorizzato) e dalla pubblica amministrazione.

L’indagine non si ferma all’Enrico Albanese. In altri casi si è proceduto alla stessa maniera per aggirare le restrittive regole sugli appalti? A cominciare dalla presentazione delle necessarie informative antimafia? I controlli dei finanzieri si estendono ad altre gare.


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