PALERMO – “Ho piena fiducia nella magistratura ma allo stesso tempo devo dirle che questa indagine mi sembra caratterizzata da tante millanterie. Ci sono persone che dicono di avere fatto o promesso delle cose… ma tutto questo è da verificare”. A parlare nel lungo corridoio del piano parlamentare di Palazzo dei Normanni è Carlo Auteri, ultimo arrivato in casa Dc.
Silenzi e sguardi tra i corridoi dell’Ars
Poca gente in giro in questo martedì nel palazzo per eccellenza della politica siciliana, nonostante il calendario preveda una seduta d’aula nel pomeriggio. L’argomento del giorno tra i capannelli che abitualmente si formano nel loggiato al secondo piano, però, non può che essere l’inchiesta per corruzione che ha investito soprattutto la Democrazia cristiana di Totò Cuffaro, tornata in questa legislatura a sedere tra gli scranni di Sala d’Ercole e con un ruolo importante nelle dinamiche d’aula grazie ai suoi sette deputati.
Auteri: “Millanterie”
“Non conosco i dettagli dell’inchiesta ma parlo di ‘millanterie’ perché sono sicuro che il nostro leader non si occupasse di tutto questo”, taglia corto Auteri prima di andare via. Si respira un’aria pesante nella sede del Parlamento siciliano: poca voglia di parlare, soprattutto con i cronisti che abitualmente popolano le stanze che furono di Federico II. I protagonisti della politica regionale si lasciano sfuggire soltanto qualche sguardo di intesa su quanto accaduto, ma in presenza dei cronisti le bocche restano cucite.

Davanti alla commissione Bilancio si incrocia uno dei big della Dc, Ignazio Abbate, presidente della commissione Affari istituzionali, che preferisce non commentare quanto accaduto con la richiesta di arresto per Cuffaro, Carmelo Pace e Saverio Romano. Negli uffici della Democrazia cristiana, al piano terra di Palazzo dei Normanni, il deserto. Ci sono soltanto i dipendenti del gruppo parlamentare.
Nessun volto noto nel martedì che segna un punto forse storico nella vita della diciottesima legislatura. Un’atmosfera anomala in tutto il palazzo se si pensa che a breve è atteso l’arrivo del testo della Finanziaria 2026-2028. Nelle sessioni di bilancio, l’Ars, solitamente brulica di politici e lobbisti ma non oggi. Non in questo martedì.
Caronia: “Romano chiarirà tutto”
Fuori dalla commissione Bilancio parla Marianna Caronia, da poco approdata ai Noi moderati: “Sono certa che Saverio (Romano, ndr) saprà chiarire la sua posizione ma una cosa voglio dirla: non si può apprendere dai giornali di una indagine nei propri confronti. A Romano va in questo momento la mia solidarietà personale e politica. Condividiamo con lui l’auspicio che si faccia piena luce su tutta la vicenda, al di là dell’inaccettabile processo mediatico che si è già messo in moto. La nostra priorità resta garantire trasparenza alla sanità siciliana e serenità a operatori e cittadini, per assicurare servizi efficienti a tutta la comunità”.
In prima commissione ok alla nomina di Firenze
In prima commissione si lavora alla ratifica della nomina di Alberto Firenze all’Asp di Palermo. L’organismo darà l’ok a maggioranza alla designazione voluta dal governo. la scelta innescherà probabilmente un altro meccanismo che dovrebbe portare Salvatore Iacolino al Policlinico di Messina. Storie di nomine in un settore, quello della sanità, che continua ad essere la croce del politica regionale.

