CATANIA – Nuova tegola sui consiglieri provinciali uscenti: la Procura della Corte dei Conti contesta un danno erariale da un milione di euro. Gli avvisi sono in corso di notifica, ormai da quasi una settimana, il numero totale degli ex inquilini di Palazzo Minoriti finiti sotto la lente della magistratura contabile non è ancora definitivo.
L’unico punto fermo sono le “spese pazze”, come le ha definite il mensile “S” nel numero speciale dedicato ai rimborsi ufficialmente ottenuti per costi di “rappresentanza” uscito in edicola nel mese di ottobre del 2012.
Cifre da capogiro erano venute fuori dall’analisi di ben 500 delibere, documentando che soltanto nel 2011 sono stati spesi 215mila euro per l’acquisto di agendine, gagliardetti, t-shirt, trattati di agraria, calendari, bandierine, display, targhe, sale meeting e disegni “in carta papiro”. In tutte le delibere di rimborso è presente la parola “istituzionale” per giustificare la spesa, sia che si tratti di “biglietti augurali”, che di “missioni”, appunto “istituzionali”, al Vinitaly o a Malaga.
I consiglieri provinciali non si sono fatti mancare il rimborso per l’acquisto di migliaia di euro di “giornali”, la stampa di manifesti, spot pubblicitari e redazionali.
Gli indagati provengono da tutti gli schieramenti: berlusconiani, democratici, autonomisti, fascisti e comunisti.
Nelle scorse settimane, sei ex consiglieri provinciali sono stati indagati dalla Procura di Catania guidata da Giovanni Salvi per i rimborsi ottenuti per le assenze dal posto di lavoro. Per tre di loro la stessa Prucura ha chiesto il rinvio a giudizio.