PALERMO – Soltanto cinque mesi fa aveva detto addio ad un caro amico, appassionato come lui di motociclette. Emmanuele non poteva sapere che lo stesso destino lo avrebbe legato a Salvatore Migliazzo, il cinquantenne che ha perso la vita lo scorso 28 aprile nella pista di Racalmuto. Uno schianto violentissimo non gli ha lasciato scampo stanotte: Giordano, 26 anni, si trovava sulla sua Yamaha R1 insieme ad una coetanea, Roberta Pellegrino, anche lei rimasta uccisa nell’impatto. La giovane era originaria di Campofelice di Fitalia.
Due nuove croci sull’asfalto dell’autostrada A29 Palermo-Mazara, rimasta chiusa per ore, dopo le 4 del mattino, per permettere la ricostruzione di una dinamica ancora da accertare. Di certo c’è che il giovane motociclista, mentre viaggiava in direzione del capoluogo, è uscito improvvisamente fuori strada. A quel punto non è riuscito a riprendere il controllo della moto, finita contro il guardrail all’altezza di Capaci.
Ogni tentativo dei sanitari del 118 si è rivelato inutile: i due ragazzi sono stati sbalzati dalla sella e sono stati trovati a diversi metri di distanza dalla motocicletta, distrutta dallo schianto. E quella foto che lo ritrae insieme a Migliazzo, che aveva scelto come “copertina” della sua pagina Facebook scrivendo “Ti vorrò per sempre bene”, oggi appare più triste che mai. I due amici che un tempo trascorrevano il tempo a parlare di moto e scambiarsi consigli, oggi non ci sono più e per chi conosceva entrambi, si tratta dell’ennesimo, doloroso, addio.
Ma Emmanuele non era soltanto un motociclista. Lavorava anche come “buttafuori” in alcuni locali notturni, sia in città che in provincia. Era molto alto, gli amici lo avevano soprannominato “Il gigante buono”. “Sempre disponibile – racconta Giulio – affabile, generoso con tutti. Siamo sconvolti da questa notizia, non riusciamo ancora a crederci. Una giornata di lutto per gli appassionati delle dueruote, che oggi, come a fine aprile, si trovano di fronte ad una realtà difficile da accettare. “La morte di Salvatore a Racalmuto – dice Maurizio – ci aveva già lasciato un vuoto enorme. Sentiamo tutti la sua mancanza ogni giorno. Adesso questo atroce destino è stato riservato ad Emmanuele, un ragazzo d’oro. Troppi dolori quest’anno, siamo davvero ancora increduli”.