CATANIA – La domanda non conosce scorciatoie. Accompagnata da quel senso di impotenza che è tipico delle tragedie: “Tutte queste morti in strada, ma che sta accadendo? Perché?”.
Dieci morti in sette giorni. È stata una settimana di sangue e dolore quella trascorsa sulle arterie viarie di una Sicilia che si è ritrovata a contare le croci sull’asfalto. Una litania di nomi che celano vite spezzate e sogni infranti per sempre. Un racconto crudele che non risparmia età e storie personali di ognuno. E ci sono molti modi per ricordare una persona. Il più immediato appartiene a coloro che gli sono sopravvissuti. E piangono.
L’elenco terribile
L’elenco terribile di una settimana drammatica aveva avuto inizio già nel pomeriggio di domenica scorsa. Sulla strada statale 117 “Centrale Sicula”, il palermitano Salvatore Romano un motociclista di 33 anni perde la vita. Il centauro stava percorrendo il tratto della statale 117 a bordo della sua moto di grossa cilindrata Aprilia, quando si è scontrato con un Suv che proveniva dal senso opposto. Per lui non c’è stato nulla da fare.
Poco più tardi, sulla Circonvallazione di Catania una studentessa ventiduenne di Dublino, viene travolta mentre attraversa la carreggiata. Le sue condizioni appaiono subito critiche: in queste ore lotta disperatamente su un letto d’ospedale del San Marco.
La ‘Statale della morte’
Martedì mattina lungo la Strada Statale 284, in contrada Scalilli nella porzione di territorio che ricade a metà tra i Comuni di Paternò e Santa Maria di Licodia, un mezzo pesante ed un’auto si scontrano. Nell’impatto ne consegue un’esplosione che alza una colonna di fumo nera e densa visibile a chilometri di distanza: una scena apocalittica. Il bilancio è tremendo. Perdono la vita il 41enne Umberto Turrisi di Motta Camastra ma residente a Giardini Naxos ed il paternese Natale Gagliano che avrebbe compiuto 80 anni l’indomani.
Sangue sulla Catania-Messina
Il tragico diario del racconto, arriva a mercoledì. Ad appena 20 anni muore Matteo Urzì in un incidente sulla Catania–Messina. Sveglia presto nella casa di Piedimonte Etneo e subito via assieme ai genitori, venditori ambulanti.
Anche il padre e la madre di Matteo Urzì sono stati coinvolti nel terribile incidente che gli è costata la vita all’altezza di Fiumefreddo. Il mezzo pesante sul quale erano a bordo si ribalta ed un furgoncino che prosegue nella stessa direzione finisce col centrare in pieno la cabina di guida nella quale si trovavano. La famiglia stava andando alla fiera quindicinale di Santa Teresa di Riva. Il loro stallo è rimasto vuoto.
La tragedia di Enna
La stessa sera, ad Enna Ugo Vinci giovane di 24 anni, muore imprigionato nell’auto in fiamme dopo un drammatico incidente stradale, nella strada che circonda l’autodromo di Pergusa. Si trovava nella vettura assieme ad altri due giovani, che sono riusciti a mettersi in salvo.
Sul fatto, la Procura di Enna ha aperto un fascicolo e ha iscritto nel registro degli indagati il conducente con l’accusa di omicidio colposo e lesioni stradali colpose. Ugo è rimasto incastrato nel sedile posteriore.
Ancora la Circonvallazione di Catania
Nella notte di giovedì, è ancora la Circonvallazione di Catania a balzare ai disonori della cronaca. Un motociclista 26enne di Misterbianco, Francesco Pulvirenti, muore in sella alla sua moto di grossa cilindrata dopo l’impatto con un’auto, che viaggiava nella stessa direzione di marcia: è accaduto in via Marco Polo in direzione di via Vincenzo Giuffrida. Francesco Pulvirenti era molto conosciuto anche a Paternò: per diversi anni aveva, infatti, gestito una pizzeria su viale del Platani.
Un sabato terribile
Si arriva a sabato. Sulla Palermo-Sciacca, vicino al bivio per Giacalone, muoiono tre persone. E tre bambini di 4, 6 e 8 anni finiscono in condizioni gravissime in Rianimazione. Lo scontro è fra due auto.
Le vittime sono il palermitano Riccardo Pardi, di 51 anni e la coppia di tunisini – genitori dei bimbi – Walid Moussa, 42 anni, e Zina Koski Moussa, 44 anni. Il 42enne era un agricoltore, mentre nell’auto del 51enne sono stati trovati attrezzi utilizzati per l’apicoltura. I bambini sono in prognosi riservata.
Non finisce, purtroppo, qui. Perché poche ore più tardi tra Geraci Siculo e Castelbuono, muore uomo di 59 anni, Giovanni Calvagno. che stava facendo una passeggiata in moto con un gruppo di amici. La vittima, un ispettore della polizia municipale di Caltanissetta, avrebbe perso il controllo del mezzo autonomamente, per cause ancora in fase d’accertamento.
Una settimana campale
Sette giorni tremendi. La tragedia sulla Statale 117; la studentessa travolta a Catania; il terribile incidente sulla Statale 284; la drammatica fatalità sulla Catania-Messina; l’incidente e il rogo di Enna; la morte sulla Circonvallazione di Catania; lo straziante scenario sulla Palermo-Sciacca; l’amaro racconto di Castelbuono.
Nessuno è immune dalla sofferenza. Il dolore per chi non c’è più e l’affetto: siano le gocce di sole che resistono a questo mare di pioggia.