Schifani e Lagalla tornano a dialogare: schiarita sul Massimo

Incontro tra Schifani e Lagalla: schiarita in vista sul Teatro Massimo

Il governatore e il sindaco si sono visti: ritorna la 'pace'

PALERMO – L’incontro si è tenuto venerdì scorso, a Palazzo d’Orleans. Da un lato il padrone di casa, il governatore Renato Schifani, dall’altro il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, che avrebbe fatto il primo passo.

Un vertice a cui hanno preso parte pochi fedelissimi, organizzato grazie ai buoni uffici del coordinatore azzurro Marcello Caruso e utile a riportare il sereno in un rapporto che, ormai da mesi, appariva in tensione.

Il Teatro Massimo, la privatizzazione della Gesap, per ultima in ordine di tempo la gestione della crisi idrica nel capoluogo: piccoli e grandi temi su cui si sono registrate tensioni e divergenze, esternate anche pubblicamente.

Dossier sul tavolo

Nessuna dichiarazione ufficiale ma, da ambo le parti, si parla di toni cordiali e più che concilianti. Una ‘pace’ favorita anche dalla nomina di Marcella Cannariato come componente della Regione nel futuro consiglio di indirizzo del Teatro Massimo: un profilo tecnico, gradito da un lato e dall’altro, non certo un segnale belligerante.

Riannodare i rapporti era e rimane un interesse reciproco. Troppa la carne al fuoco al rientro dalle ferie, troppi i dossier condivisi. Completati i ritocchi alla giunta regionale, in autunno si discuterà di quella comunale insieme a nomine, come in Gh e Amap; un tagliando su cui sono puntati gli occhi dei partiti di maggioranza che vorrebbero qualche cambiamento nella squadra di Palazzo delle Aquile.

Schiarita sul Massimo

Andiamo al Teatro Massimo. Il mandato del sovrintendente e del consiglio sono scaduti e da Roma è iniziato l’iter per il rinnovo. Lagalla avrebbe ribadito di volere la conferma di Marco Betta, un punto su cui il sindaco è pronto a giocarsi il tutto per tutto.

La prassi vuole che sia il primo cittadino a indicarlo e – assicurano ambienti vicini a Palazzo d’Orleans – da parte della Regione non c’è mai stata una preclusione sul nome del compositore ennese. Il problema semmai sarebbe stato più di carattere istituzionale, quasi di metodo.

Una questione che comunque, è stato ribadito durante l’incontro, verrà decisa nella Capitale e non a livello locale. Formalmente la nomina dovrà essere firmata dal ministro dei Beni culturali Gennaro Sangiuliano, in quota Fratelli d’Italia.

Per questo il sindaco avrebbe riaperto i canali di comunicazione con Roma, ottenendo più di un’apertura. Le quotazioni di una conferma di Betta a questo punto sono date in risalita, grazie anche al gradimento di una parte di Forza Italia e all’appoggio di pezzi di Fdi.

In cambio a piazza Verdi potrebbe arrivare come direttore artistico Beatrice Venezi, vicina alla premier Giorgia Meloni.

Gesap, sherpa al lavoro

Anche sul fronte Gesap sarebbe arrivata la schiarita e, al rientro dalle ferie, la situazione potrebbe sbloccarsi. Un cambio in cda viene considerato complicato e gli sherpa sono al lavoro per chiudere la partita sull’amministratore delegato.

Al momento non ci sono decisioni ufficiali, ma l’incontro della scorsa settimana rappresenta comunque una novità rilevante sul piano politico, specie per Forza Italia. L’avvicinamento di Lagalla ad Antonio Tajani, prima delle Europee, aveva colto di sorpresa gli azzurri siciliani, creando più di un mal di pancia.

Mugugni che paiono ormai alle spalle, col partito che, dopo l’avvicinamento del sindaco di Palermo, si ritrova ad avere un peso ancor più consistente nel centrodestra siciliano.


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