Indagine sui 'furbetti' del vaccino: "Accertamenti su 333 persone"

Indagine sui furbetti dei vaccini: “Accertamenti su 333 persone”

I carabinieri del Nas hanno acquisito gli elenchi a Petralia Sottana. Stessa cosa a Scicli

PALERMO – C’è un caso vaccini anti Covid a Petralia Sottana. Su 1200 dosi complessive, 333 sono state somministrate a persone che non rientrano nel target prioritario. Non fanno parte del personale medico o amministrativo di strutture sanitarie e neppure si tratta di ospiti di residenze sanitaria.

Sono stati i carabinieri del Nas di Palermo ad acquisire gli elenchi dei vaccinati all’ospedale Madonna dell’Alto, nel paese in provincia di Palermo. Un’iniziativa a livello nazionale dei militari del Nucleo anti sofisticazione che sta facendo tappa nei centri di vaccinazione in tutta Italia.

L’ospedale di Petralia Sottana

Per il caso di Petralia Sottana, come per gli altri emersi in Sicilia, vengono stilate delle informative consegnate alle competenti procure della Repubblica. I 333 casi sospetti si aggiungono a quelli emersi a Scicli, in provincia di Ragusa.

Che qualcosa non sia andata per il verso giusto era emerso da conversazione su Facebook. I vaccini Covid sono stati somministrati senza rispettare la turnazione stabilita dall’assessorato regionale alla Salute e dall’Asp di Palermo da cui l’ospedale Madonna dell’Alto dipende.

Sarebbero stati favoriti medici in pensione, liberi professionisti, rappresentanti delle forze dell’ordine, farmacisti, politici. Tutto è partito da un post del 5 gennaio scorso con tanto di foto sorridente di una donna medico in pensione e la scritta “Fatto Vaccino anti Covid”. Il primo commento entrava nel cuore della questione: “Sono contenta per te, ma sarebbe stato più corretto che prima di vaccinare i medici in pensione venisse vaccinato chi è in prima linea”.

La dottoressa sembrava giustificarsi: “Non c’erano solo i medici in pensione ma anche libero professionisti come me, forze dell’ordine, farmacisti, veterinari, personale Covid di ogni genere, sindaci e altro. I dipendenti sono già stati vaccinati”.

Il dialogo a distanza proseguiva: “Io non ce l’ho con te ma con chi ha negato il vaccino a un accreditato e poi lo ha fatto a chi non ne aveva diritto”; “Negato in che senso?”; “Forse è meglio che ne parliamo in privato”. Nella discussione era intervenuto un uomo: “Come hai fatto se sei pensionata me lo chiede un collega pensionato”.

In realtà sembrava che fosse lui stesso il pensionato ed era per questo parecchio interessato all’argomento. La dottoressa spiegava che “non c’erano solo i medici in pensione ma anche libero professionisti come me, forze dell’ordine, farmacisti, veterinari, personale Covid di ogni genere, sindaci e altro. I dipendenti sono già stati vaccinati”.

“Si è solo evitato di sprecare dosi di vaccino”, così sono stati spiegati dalle direzioni sanitarie i casi di Scicli e Petralia Sottana. Una volta scongelati le dosi quelle avanzate alla fine del turno sarebbero state somministrate per evitare che finissero nella spazzatura. Saranno i carabinieri ad accertarlo.


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