PALERMO- Influenza, Covid e virus respiratori spadroneggiano. I pronto soccorso e i reparti ospedalieri sono pieni o quasi, anche in Sicilia. La stagione invernale e le vacanze di Natale, con le occasioni di vicinanza e di contagio, raccontano uno scenario ‘classico’. Che, però, quest’anno sembra fare i conti con più agenti virali non semplicemente addomesticabili.
I numeri del Covid
Partiamo dal Covid, alla luce dell’ultimo bollettino del Dasoe, il dipartimento dell’assessorato alla Salute che vigila sul contagio. “Nella settimana di riferimento – l’ultima, ndr, come si legge – si assiste ad un lieve decremento delle nuove infezioni, in linea con la tendenza nel territorio nazionale. L’incidenza di nuovi soggetti positivi riportati ai sistemi di rilevazione dei test antigenici o molecolari, e diagnosticati nel periodo, è pari a 463 (-22.83%), con un valore cumulativo di 10/100.000 abitanti. Le fasce d’età maggiormente a rischio risultano quelle tra gli 80 e gli 89 anni (38/100.000 ab), negli over 90 (25/100.000 ab), e tra i 70 e i 79 anni (18/100.000 ab). Anche le nuove ospedalizzazioni sono in lieve diminuzione, sebbene la diffusione dei contagi pregressi si rifletta ancora su una prevalenza di soggetti ospedalizzati con positività concomitante da Covid. Più di metà dei pazienti in ospedale nella settimana di riferimento risultano al sistema non vaccinati”.
“Non smettere di vigilare”
“Non bisogna abbassare la guardia, né smettere di vigilare – dice Salvatore Requirez, dirigente generale del Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico -. Ci vuole cautela nella frequentazione di luoghi affollati dove vanno favoriti frequenti ricambi d’aria. La prossima riapertura delle scuole costituirà un ulteriore banco di prova nel contrasto a quest’infezione dove la strategia principale deve continuare ad essere la prevenzione primaria”.
Le voci sul campo
Poi, oltre i numeri, ci sono le voci sul campo. Quelle dei medici. “C’è una recrudescenza temporale, dovuta alla stagionalità, di virus respiratori, dovuti all’influenza e al Covid, con la variante subentrante e ormai prevalente – dice l’infettivologo Massimo Farinella -, senza dimenticare il virus sinciziale che colpisce soprattutto i bambini. In reparto ci sono diciotto posti letto occupati su venti. La situazione meriterebbe una maggiore e più consapevole diffusione di notizie”.
La situazione nei pronto soccorso
“Sia Covid che influenza ci stanno dando molto da fare – spiega la dottoressa Tiziana Maniscalchi, primaria del pronto soccorso di Villa Sofia, a Palermo. Il virus influenzale circola e si è associato con il picco del coronavirus. Arrivano, ogni giorno, dieci codici rossi per insufficienza respiratoria. Abbiamo circa centoquaranta accessi quotidiani che rendono il lavoro impegnativo. Secondo il mio punto di osservazione, l’influenza prevale, ma il Covid non manca”.
“Un po’ di sollievo”
“Adesso sperimentiamo giorni un po’ meno brutti – commenta il dottore Massimo Geraci, primario dell’urgenza al Civico -. Le feste natalizie aumentano la domanda sanitaria, ma non sempre l’offerta ospedaliera è all’altezza, visto il concomitante e legittimo periodo di ferie. Dunque, il carico viene sopportato da chi si trova nella prima linea sanitaria. Ci sono molte insufficienze respiratorie che necessitano di un trattamento in reparto”.
L’attesa all’Ospedale dei Bambini
“Il virus sinciziale che è tipico dell’età pediatrica, essendo stagionale, è in aumento – spiega il dottore Domenico Cipolla, primario del pronto soccorso all’Ospedale dei Bambini -. L’ondata epidemica è forte, ma l’anno scorso è stata più impegnativa. Riusciamo a reggere la pressione epidemica e siamo pronti per ulteriori sviluppi organizzativi in caso ci fosse un ulteriore aumento. Abbiamo avuto anche noi indici di sovraffollamento del trecento per cento e trenta bambini in attesa. Per fortuna, il nuovo reparto di Pediatria d’urgenza, con dieci posti in più, è una risorsa preziosa. Otto pediatri saranno assunti, a breve, a tempo indeterminato”.
Catania: “Niente allarmismo, ma…”
“Gestiamo una fase problematica al massimo del nostro impegno – dice il dottore Carmelo Iacobello, direttore del reparto di Infettivologia dell’ospedale ‘Cannizzaro’ di Catania -. Abbiamo quattordici posti letto occupati su venti. Non è il caso, però, di fare dell’allarmismo. Il Covid circola moltissimo, ma con un impatto clinico lieve, a parte i fragili e gli anziani. Quella che ci sfugge, semmai, è la quantità dei virus influenzali”.