PALERMO – Un quinto uomo avrebbe partecipato alle fasi dell’omicidio di Giuseppe Billitteri. Oggi Raimondo Liotta è stato condannato a otto anni e otto mesi per avere occultato il cadavere del venditore ambulante ucciso durante le guerra per il potere a Camporeale. Nello stesso processo cinque anni sono stati inflitti a Vincenzo Carlo Lombardo. Ci sono anche due assolti: Giuseppe Tarantino e Giuseppe Di Bella. Erano assistiti dagli avvocati Marco e Valentina Clementi, Fausta Catalano e Angelo Barone. Tarantino, che ha rischiato una condanna a dodici anni per mafia, è stato subito scarcerato su disposizione del giudice per l’udienza preliminare Fabrizio Molinari.
Erano tutti e quattro finiti in carcere nell’aprile 2015 nel seguito del blitz dei carabinieri del Gruppo di Monreale che due anni prima avevano azzerato la mafia di una grossa fetta della provincia. Sessantuno gli arresti. Oltre all’occultamento del cadavere – i presunti autori del delitto sono giudicati a parte – il processo si occupava del pizzo chiesto a due imprenditori impegnati nella costruzione di una strada a Camporeale e nella realizzazione di alcune villette a Montelepre. Quindici e diecimila euro le somme rispettivamente pagate dai due titolari delle imprese edili che alla fine, messi alle strette, hanno ammesso di essersi piegati al racket.
In un altro processo il pm Francesco Del Bene ha chiesto l’ergastolo per Giuseppe Lucido Libranti, Giuseppe Lombardo e Giuseppe Antonio Vassallo. Sarebbero gli assassini di Billitteri, un piccolo venditore ambulante inghiottito dalla lupara bianca nel 2012 per via dei contrasti con i boss al potere.
Sono state le dichiarazioni di Giuseppe Micalizzi, factotum di Lucido Libranti, a svelare i retroscena del delitto: “Mi sono allontanato e lungo il tragitto ho incrociato Lucido Libranti a bordo della Yaris guidata da Billitteri. Poi sono tornato a casa di Vassallo Giuseppe”. Aveva notato qualcosa di strano nella Jeep in cui sono seduti Lombardo, Libranti Lucido e Giuseppe Vassallo: “Indossavano dei guanti neri di tessuto. Libranti, Vassallo e Lombardo hanno caricato qualcosa nel bagagliaio della mia macchina. Piglia e sento ‘tutum!’. Mettono qualcosa nel cofano… rissi ‘Mischinu finiu du cristianu’… da questo ho capito che cosa avevo io in macchina…”.