Ingrassia, pronto soccorso allagato| "Non è stato un guasto" - Live Sicilia

Ingrassia, pronto soccorso allagato| “Non è stato un guasto”

Non c'è pace all'ospedale palermitano. Il 5 novembre scorso i water sono stati otturati con pannolini, garze, siringhe e cateteri.

PALERMO - IL CASO
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PALERMO – Sembrava un guasto ed invece si tratterebbe dell’ennesimo episodio doloso. Non c’è pace all’ospedale Ingrassia di Palermo. Il 5 novembre scorso i liquami sono fuoriusciti dai bagni. Risultato: si è allagato il Pronto soccorso.

Ora si scopre che i water erano stati otturati servendosi di pannolini, garze, siringhe e cateteri. Impossibile, vista la quantità di materiale, che sia stata una distrazione. Qualcuno – ne sono certi alla direzione generale – ha voluto provocare il disagio. E adesso l’episodio è andato ad ingrossare il fascicolo aperto dopo la denuncia del manager dell’Asp 6, Antonio Candela.

Gli investigatori non escludono che ci sia un piano per mettere alle corde la gestione dell’ospedale. Quello del 5 novembre scorso è l’ultimo di una scia di episodi verificatisi in pochi mesi. Il 19 settembre scorso un ascensore è precipitato senza controllo finendo la sua corsa fuori piano. Bilancio: cinque feriti, fra cui un paziente. I tecnici sono certi che “si è trattato di un’azione esterna”. Qualcuno ha sabotato l’impianto che alle verifiche successive è risultato perfettamente funzionante, anche perché era stato revisionato poco prima del misterioso guasto.

In precedenza un quadro elettrico aveva smesso di funzionare improvvisamente, mandando in tilt il laboratorio di analisi, poi erano stati rubati tre televisori e le tavole con le scene della Via Crucis nella cappella.

Sugli episodi anche la Commissione regionale antimafia ha sentito la necessità di accendere i riflettori. Da qui l’audizione di Candela, il quale ha ribadito le sue preoccupazioni anche alla luce del fatto che, quando il manager ha chiesto di acquisire le immagini delle videocamere di sorveglianza per verificare cosa fosse successo, si è accorto che l’impianto di sicurezza non è mai entrato in funzione.

Gli investigatori legano l’escalation di episodi innanzitutto alla scelta dell’azienda di dismettere le vecchie macchinette per gli snack e le bevande piazzate nell’ospedale. Macchinette non autorizzate e spesso allacciate abusivamente alla rete elettrica. Il manager Candela ha detto basta e ha bandito una gara. Se l’è aggiudicata una impresa di Ragusa che per piazzare i distributori sborserà circa 450 mila euro all’Asp 6 che così combatte gli abusivi e ci guadagna pure.

Non è tutto perché è pronto un progetto da 17 milioni di euro, già finanziato, che consetirà di porre fine ai continui interventi in regime di urgenza per riparare i guasti. Resteranno fuori diverse aziende che fino ad ora si sono occupate della manutenzione.


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