Antonio Ingroia presenta il suo libro a Palermo. Dichiarazioni su vari argomenti. Con replica di Cicchitto.
Ingroia sulla trattativa
“Non credo che ci sia un isolamento di alcuni magistrati come ai tempi di Falcone. Dico però che nei confronti di certe inchieste, come quella sulla trattativa, si lavora spesso in un clima di solitudine e ostilità. Non voglio che si facciano paragoni con Falcone, ma resta l’impressione di un ambiente che non agevola certe indagini”.
“Non voglio fare polemiche su reazioni politiche rispetto alla nostra inchiesta. Dico solo che troppo spesso nella cultura politica e giuridica italiana c’è una commistione di profili. Un conto è la ragion di Stato e un conto è la ragione del diritto. Ho letto alcune considerazioni di Giovanni Pellegrino. Dice che le intercettazioni disposte sono legittime ma inopportune. Un magistrato non può fare ragionamenti di opportunità”.
Magistratura e politica
“Ci sono stati anni di luna di miele tra magistratura e politica. Nel periodo di emergenza si danno uomini, mezzi e leggi per fronteggiare il pericolo mafioso. L’omicidio di Salvo Lima è stato il collante per ricompattarsi nei confronti della magistratura. Poi, passata l’emergenza che minaccia i politici e tutto cambia. Questo è un dato che prescinde dalla classe politica al potere. Quando finisce il momento di difficoltà viene ritirata la delega alla magistratura perché per quella classe dirigente i pm sono più pericolosi dei mafiosi stessi”.
Scarantino
“A me Scarantino (il falso pentito che ha depistato le indagini sulla strage in cui fu ucciso il giudice Borsellino n.d.r.) non aveva mai convinto, ma non perché sono più bravo ma per una sensazione che ebbi quando lo interrogai su Contrada. Le sue accuse non mi convinsero proprio e non ne tenni conto. Feci bene perché avrebbe potuto inquinare quel procedimento. Su Scarantino apparentemente c’erano riscontri, quindi il mio non è un attacco ai colleghi. Il problema è che gli investigatori che facevano gli accertamenti erano gli stessi che avevano convinto Scarantino a collaborare. Adesso la Procura di Caltanissetta indaga anche su questo”.
La replica di Cicchitto
“In tutte le sue sortite Ingroia dimostra che non c’é persona più inadatta di lui ad occuparsi del tema dei rapporti mafia-politica negli anni ’92-’94. Non si sa ancora bene di quale reato oggi si sta effettivamente occupando, ma si sa benissimo che egli parte di lì e da un ruolo che gli dà il massimo di potere per fare politica con il massimo della visibilità”. Lo dice il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto.