Corte dei Conti, condanna per Ingroia: dovrà risarcire 145mila euro - Live Sicilia

Corte dei Conti, condanna per Ingroia: dovrà risarcire 145mila euro

Due le ipotesi di danno erariale a carico dell'ex pm
LA SENTENZA
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PALERMO – I giudici d’appello della Corte dei conti, presieduti da Vincenzo Lo Presti, hanno confermato la condanna per l’ex pm Antonio Ingroia e ridotto l’importo da restituire alla società per Dario Colombo, amministratori di Sicilia Digitale spa dal 2013 al 2019.

Il primo, secondo quanto stabilito dai giudici, dovrà risarcire 145 mila euro, il secondo 49 mila euro e non 122 mila come avevano stabilito i giudici in primo grado.

La procura regionale della Corte dei conti aveva citato in giudizio alcuni ex amministratori e l’ex direttore generale della società regionale Sicilia Digitale (ex Sicilia e Servizi).

Il danno erariale

Le ipotesi di danno erariale contestate sono due. La prima riguarda il compenso superiore ai limiti di legge erogato all’ex direttore generale Dario Colombo, e mantenuto nel tempo anche in contrasto con quanto richiesto dalla Regione siciliana, socio unico. Secondo la ricostruzione della procura erariale, nonostante le osservazioni avanzate il compenso non è stato rimodulato nei limiti legali, la società e il direttore generale hanno condiviso le rivendicazioni dell’ex direttore Colombo e sono arrivati una conciliazione giudiziale i cui effetti sostanziali non avrebbero modificato il trattamento economico. Per la procura l’importo del compenso erogato ingiustificatamente nel quinquennio è di 778.901.

La seconda ipotesi di danno erariale riguarda le spese di missione di Colombo, liquidate per raggiungere la sede societaria di Palermo da una sede di Sicilia Digitale nel comune di Catania. L’importo complessivo del danno ipotizzato era stato suddiviso tra i soggetti citati in base all’apporto causale nell’intera vicenda. In particolare, erano stati citati per complessivi 828 mila e 275 euro gli amministratori pro tempore Antonio Ingroia per 390.871,56 euro, Dario Corona per 105.737 euro, Massimo Dell’Utri per 86.856 euro e il direttore generale pro tempore Dario Colombo per 244.809 euro. Per Ingroia e Colombo i giudici hanno accertato il danno erariale.


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