Ingroia, tesserino da pubblicista: | "Ma non scrivo romanzi..." - Live Sicilia

Ingroia, tesserino da pubblicista: | “Ma non scrivo romanzi…”

Il procuratore aggiunto, che collabora con I love Sicilia e l'Unità, diventa pubblicista. Cerimonia nelle sede dell'Ordine dei giornalisti.

L'iscrizione
di
2 min di lettura

Antonio Ingroia, procuratore aggiunto della Repubblica di Palermo, è stato iscritto nell’elenco dei giornalisti pubblicisti tenuto dal Consiglio dell’Ordine della Sicilia. Collaboratore della testata “I love Sicilia” e da qualche tempo anche dell’ “Unità”, Ingroia ha ricevuto stamani la tessera di giornalista dal presidente dell’Ordine, Riccardo Arena. La consegna è avvenuta nella sala delle conferenze dell’Ordine siciliano, che si trova a Palermo, in una villa confiscata alla mafia, di fronte a quella in cui abitò Totò Riina. Nella sala alcuni pannelli ricordano le storie degli otto giornalisti siciliani uccisi dalla mafia e di Maria Grazia Cutuli, assassinata in Afghanistan dai terroristi. Arena ha ricordato che l’iscrizione di Ingroia è molto importante per il ruolo ricoperto dal nuovo pubblicista, sia a livello professionale che nella società civile: “La sua presenza nell’albo, unita a quella di molti altri personaggi pubblici, è la dimostrazione pratica dell’importanza dell’elenco dei pubblicisti, che assieme a tantissimi, validi giornalisti a tempo pieno, ospita anche figure esterne, impegnate in altre professioni o impieghi. E’ anche una risposta a chi, frettolosamente e senza valutarne le conseguenze, vorrebbe cancellare sic et simpliciter questa componente dell’Ordine, se non l’Ordine intero”.

Ingroia ha detto di avere sempre avuto la passione per lo scrivere: “Non scrivo però romanzi, come sostiene qualche uomo politico alludendo a nostre recenti indagini – ha detto il magistrato – ma nelle mie rubriche su I love Sicilia mi sono occupato di tutto, dalla gastronomia al cinema, alla politica e alla lotta alla mafia. Riconosco l’importanza del ruolo del giornalista, nella sua opera di mediazione tra il fatto e la notizia, e delle testimonianze lasciate dai giornalisti assassinati dalla mafia. Ritengo che il magistrato pubblicista potrà aiutare i giornalisti nell’opera di diffusione e comprensione delle notizie di rilievo. Al tempo stesso il fare parte della categoria potrà aiutare il magistrato a conoscere meglio il mestiere del giornalista e i problemi che vi sono connessi”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI