Interporti, perché il gip ha rigettato i domiciliari per Falcone e Armao - Live Sicilia

Interporti, perché il gip ha rigettato i domiciliari per Falcone e Armao

L'inchiesta che ha portato l'ex deputato Ars Nino D'Asero agli arresti.

CATANIA – Mancanza delle esigenze cautelari: per questo motivo il gip Carlo Cannella ha rigettato la richiesta di arresti domiciliari che la Procura di Catania aveva richiesto per l’assessore regionale all’Economia, in qualità di ex assessore alle infrastrutture, Marco Falcone, del suo ex assistente parlamentare e coordinatore della segreteria, Giuseppe Li Volti, e dell’ex vicepresidente del governo siciliano Gaetano Armao.

Nell’ambito della stessa inchiesta sulla Società degli Interporti siciliani Spa, azienda a totale partecipazione pubblica, sono stati posti agli arresti domiciliari l’ex deputato regionale Nino D’Asero, l’imprenditore Luigi Cozza, l’amministratore unico della società, Rosario Torrisi Rigano, e una dipendente dell’azienda, Cristina Sangiorgi. Per quest’ultimi quattro la Procura aveva chiesto un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, ma il gip ha ritenuto idonea una misura meno restrittiva.

I reati ipotizzati nel provvedimento cautelare, a vario titolo, sono induzione indebita a dare o promettere utilità, peculato, corruzione per un atto contrario ai propri doveri d’ufficio e contraffazione e uso di pubblici sigilli.


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