Intervista a La Rocca Ruvolo: "Indignata per quelle intercettazioni"

La Rocca Ruvolo: “Indignata per quelle frasi, ma esiste una Sicilia diversa”

"Il presidente Schifani cerca di fare il massimo"

PALERMO – Nelle intercettazioni di Cuffaro è stata definita in modo inqualificabile. Margherita La Rocca Ruvolo è una deputata regionale di Forza Italia battagliera, che non ha risparmiato aspre critiche anche ai colleghi di partito. È rimasta “indignata”, ma ha le idee chiare sul futuro. L’intervista

Qual è la prima cosa che ha pensato quando ha letto le intercettazioni?
“Indignata. Per un attimo sono rimasta un po’ stordita, non mi aspettavo così tanto interesse dall’ex segretario della Dc nei miei confronti. Poi ho riflettuto sul fatto che gli avevo dato fastidio”.

“Qual è la cosa che ha dato fastidio a Cuffaro?
“Tutto inizia dal mio comunicato stampa nel quale parlavo dei ‘retrobottega’, delle nomine nella sanità, avevo capito che nella mia provincia c’era un modo spregiudicato di trattare questi temi da parte di qualche politico locale”

In quel momento, parlando dei manager della sanità, Cuffaro aveva proposto, per finta, il sorteggio.
“Era una farsa perché non voleva avere gli occhi addosso, avevo attirato l’attenzione su di lui. Nessuno si era meravigliato del fatto che Pace avesse sostenuto di far parte di ‘un tavolo ristretto’. Pace incontrava piccoli gruppi di medici, la gente poi parlava”.

Ha ricevuto attestazioni di solidarietà dalle donne della Dc?
“No, dalla Dc non ho ricevuto nulla, qualche seguace locale mi ha mandato dei messaggi”.

Neanche Abbadessa e Donato l’hanno chiamata?
“No. Nuccia Albano ha accennato a un ‘mi dispiace’. Ma ho avuto la solidarietà dalle donne del mio partito e dai comuni cittadini, dal piunto di vista etico e morale c’è stato uno scivolone che questa terra non merita”.

Cos’è, secondo lei, il ‘sistema Cuffaro’, nel rispetto delle indagini e delle garanzie?
“Io avevo avuto una percezione in questi due anni, che, in ogni addentellato della vita regionale, e in tutti i settori ci fosse proprio un accaparrare qualcosa e rivendicarlo in modo spudorato”.

A cosa si riferisce esattamente?
“Ai due assessorati, ai consorzi di bonifica, alla Sas dove sono state fatte assunzioni e alla sanità, dove le cose venivano stabilite nel modo che hanno scoperto i magistrati”.

E i due assessori?
“L’assessore Albano ha dato prova di essere succube di quanto le veniva detto di fare; molto discutibile la posizione del dirigente generale che squalifica la politica, mi riferisco a Di Liberti, se fanno vedere prima il bando. Cracolici ha ricordato il giuramento all’Aula, abbiamo giurato di servire questa terra, il dirigente generale ha lo stesso ruolo”.

Il suo Comune ha ricevuto finanziamenti?
“No, è stato sempre bocciato, il bando era il 4.3.1., potenziamento dei servizi per colmare i divari territoriali. Il mio Comune non ha superato le griglie, sono concepite con un enorme spazio di discrezionalità e quando ho chiamato Di Liberti, lei non mi ha saputo rispondere sul perché il mio Comune fosse stato escluso. In quel momento ho capito tutto, su come funzionassero le cose”.

All’assessore Messina ha qualcosa da rimproverare?
“Mi è sembrata una gran brava persona, ma ha avuto modo di compiacere chi lo avesse nominato”.

Adeguarsi alle indicazioni potrebbe essere normale, cosa, invece, è più grave per lei?
“Sono stati penalizzati alcuni Comuni piuttosto che altri, questo perseguitare i Comuni che non erano in linea col partito o in linea con la Dc. C’era un’arroganza, anche da parte dei deputati, nel gestire i commissari inviati per scioglimento del consiglio comunale, per esempio Santa Margherita. Il commissario deve essere super partes, a me è stato detto ‘quello è territorio di Cuffaro’. Totò sceglie anche chi mandare, tiene sotto controllo ogni parte”.

Si è sentita isolata nelle sue battaglie?
“Io ho definito con LiveSicilia questi assessorati ‘Feudi’ e da lì è nato il mio isolamento. Alle europee del 2024 ho battuto il candidato della Dc e questa cosa ha fatto innervosire Cuffaro. Mi sono sentita messa ai margini quando ho detto in commissione Bilancio che non era possibile che l’assessorato alle Autonomie Locali avesse somme per manifestazioni ed eventi, significava che c’era qualcosa che non funziona. Per due anni non mi hanno dati soldi, l’ho detto a Messina, quest’anno mi hanno assegnato 4 mila euro, i fondi sono andati ai Comuni in area Dc”

Il presidente Schifani l’ha chiamata?
“No, mi ha espresso solidarietà nel gruppo che abbiamo su whatsapp, ha espresso sdegno per quello che è successo e a me va bene così”.

Qual è il suo giudizio politico sul governo Schifani?
“Penso che il governatore ha cercato di fare il massimo in questa terra, si è fidato di alcuni e ha sottovalutato altre persone che, magari, avevano segnalato qualche cosa, il lavoro che sta facendo è indiscutibile. Ha molti contatti che ha utilizzato per far crescere la nostra terra”.

Dovrebbe azzerare la giunta?
“Io sono un semplice soldato, anche le mie prese di posizione avranno fatto storcere il muso al mio gruppo, ma il presidente non mi ha mai impedito di dire le cose che pensavo. Se fa una riunione di gruppo possiamo dire la nostra, dico solo che per la prossima finanziaria che arriverà in commissione, io sarò molto attenta”.

Su cosa darà battaglia in finanziaria?
“Intanto nella allocazione delle risorse ai vari dipartimenti, per finalizzarli alla crescita reale dell’isola. L’altro tema è questo dei comandati da stabilizzare, parliamo di persone, molti sono medici tolti agli ospedali, per poi passare ad essere dirigenti dell’assessorato. Bisogna fare i concorsi, se ci sono carenze di personale si fanno i concorsi. Bisogna dare ai giovani la speranza che possa esistere una nuova terra”.

Esiste una Sicilia diversa rispetto a quella delineata dalla Procura di Palermo?
“Oggi vedo un nuovo sole, non è il sole di cui parlano nelle intercettazioni, cioè stare vicino al sole per fare affari. Io penso al sole che deve splendere per tutti e condivido quello che ha detto il presidente della commissione Antimafia, Cracolici, dobbiamo lavorare con le nostre forze per fare andare a votare coloro che hanno smesso, diversamente ci andranno solo coloro che fanno affari”.


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