CATANIA – La moglie di Nuccio Mazzei non si è presentata in aula. Ancora una volta è saltato il suo esame nel processo scaturito dall’inchiesta antimafia Ippocampo, condotta da Carabinieri e Dia che 2014 portò all’arresto di boss e gregari del clan dei Carcagnusi. Enza Scalia, nella lista testi degli avvocati Pippo Rapisarda e Tommaso Manduca che difendono Gaetano Pellegrino, ancora una volta – per motivi di salute – non ha partecipato al processo. I difensori insistono nella sua testimonianza: la donna potrebbe dare spiegazioni sulla famosa intercettazione dove U Funciutu si abbandona alla totale abnegazione che ha nei confronti del padrino: “Se domani mi dice: Devi ammazzare a mia moglie, Enza io ti ammazzo“. Il giudice Francesco D’Arrigo ha accolto la richiesta della difesa ed ha citato nuovamente la moglie del boss, chiedendo però che in caso di nuova assenza sia presetenta una certificazione medica che attesti l’oggettiva incapacità di Enza Scalia a partecipare al processo.
Il Tribunale ha invece respinto la richiesta – avanzata dai difensori di Pellegrino – di acquisire il decreto di archiviazione della gip Francesca Cercone riguardante l’indagine per voto di scambio politico mafioso che riguardava il fratello Riccardo, attuale consigliere comunale di Forza Italia e candidato alle ultime elezioni regionali. La motivazione su cui si basa l’istanza della difesa è il fatto che le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Salvatore Viola non sono state riscontrate, ed essendo il pentito uno dei principali accusatori nel procedimento dell’imputato Gaetano Pellegrino il decreto poteva essere elemento utile per valutare l’attendibilità del collaborante. A questa richiesta si è opposta la pm Tiziana Laudani evidenziando che “l’archiviazione riguarda un soggetto che, anche se legato da un legame familiare con l’imputato, non è coinvolto in questo procedimento ed è inoltre irrilevante al fine delle contestazioni”. Valutazione condivisa dal giudice D’Arrigo che ha – come detto – rigettato l’acquisizione.
Il processo è stato rinviato al prossimo 22 gennaio 2018. Saranno sentiti alcuni testi richiesti dai difensori di Nuccio Mazzei, gli avvocati Francesco Antille e Salvo Pace.
L’aula Santoro nell’ex pretura di via Crispi era affollata di parenti degli imputati, che invece erano assenti. Gli unici presenti (nelle gabbie) i detenuti Gianni Galati Massaro e Gioacchino Intravaia. A completare il ‘parterre’ di imputati Nuccio Mazzei (in video conferenza), la madre Rosa Morace e il figlio Santo, che porta il nome del nonno padrino, Silvana Aulino, Mario D’Antoni, Nerina D’Antoni, Michele Di Grazia, Piergiuseppe Pennisi e Prospero Riccombeni.