PALERMO – Almeno per il momento la società Ires non deve sbaraccare dall’Ippodromo di Palermo. La società che gestiva l’impianto ha ottenuto la sospensiva del provvedimento di sgombero dalla prima sezione del Tar, presieduta da Calogero Ferlisi. Una decisione presa per evitare che decine di cavalli finissero in strada.
La società ha impugnato davanti al Tribunale amministrativo un elenco di provvedimenti: l’interdittiva antimafia della Prefettura che si basa sulle indagini dei carabinieri che hanno riscontrato l’ingerenza dei boss sulle scommesse, il provvedimento del ministero per le Politiche agricole che ha dichiarato decaduta la convenzione con Ires, la revoca della licenza da parte della questura, l’ordine di sgombero intimato dal Comune di Palermo.
All’udienza dell’8 febbraio prossimo sarà trattato il merito della vicenda. A cominciare dal ruolo di Ires che ritiene di non avere responsabilità alcuna nella gestione delle scommesse “pilotate” dai boss di Resuttana e San Lorenzo. È il ministero ad occuparsene. La partita è aperta, nel frattempo, scrivono i giudici amministrativi, “la scuderie necessitano di acqua, luce e smaltimento rifiuti, mentre il Comune di Palermo ha prescritto il termine del 19 gennaio per la riconsegna della struttura libera da persone, cose e cavalli. Oltretutto, il Comune ha sospeso pure il ritiro dei rifiuti con grave pregiudizio igienico sanitario. Le conseguenze di tali atti sono veramente disastrose non solo per la società Ires ma anche per i proprietari delle scuderie, tenuti a liberare i locali delle scuderie da cavalli e attrezzature. Si tratta di dover quindi provvedere a traslocare circa 500 cavalli che sarebbero privati del loro habitat, sottoposti a spostamenti pregiudizievoli”.
Ed è per questo che per il momento l’Ires non deve sgombrare l’ippodromo della Favorita.