Il suo nome era già circolato lo scorso febbraio. Quando si indicò Marco Romano, ex dirigente generale esterno e presidente del Parco scientifico e tecnologico, come futuro direttore del “nuovo” Irfis, l’ex Istituto di mediocredito trasformato in società finanziaria e controllato interamente dalla Regione. Quella poltrona, però, fu poi occupata dall’ex ragioniere generale, Enzo Emanuele, che contestualmente rassegnò le dimissioni da presidente del consiglio d’amministrazione.
Una casella, quest’ultima, rimasta vacante e risucchiata dalla macchina sforna-nomine avviata dal presidente della Regione, Raffaele Lombardo, in quest’ultimo scorcio di legislatura.
Non a caso, per guidare la società finanziaria, il governatore avrebbe pensato proprio a uno dei suoi fedelissimi. Lo stesso che ricoprì il ruolo di dirigente generale del dipartimento attività produttive in aperto contrasto con l’assessore Marco Venturi, che più volte ne chiese l’allontanamento. Fino ad ottenerlo, nell’ottobre del 2011.
Ma per una poltrona lasciata, un’altra gli è subito stata garantita. E così Romano è stato spedito alla guida del Parco scientifico e tecnologico di Sicilia, una delle società partecipate salvate dal piano di riordino voluto dall’assessore all’Economia Gaetano Armao.
Adesso, rumors insistenti, lo vorrebbero a capo della “nuova” Irfis. Ruolo per il quale erano stati già fatti i nomi di Armao e dell’ex direttore generale di Banca Nuova, Francesco Maiolini. E proprio il nome dell’assessore all’Economia era tornato a circolare negli ultimi giorni. Per poi nuovamente sfumare. Il rischio default ventilato per la Sicilia e l’intevento del presidente del consiglio Monti, avrebbero infatti convinto Armao dell’opportunità di restare al proprio posto. E così il toto-nomine si è riaperto. Adesso per sapere se le indiscrezioni si trasformeranno in fatti bisognerà attendere il pomeriggio, quando il socio unico pare essere intenzionato a sciogliere la riserva.