PALERMO – “Il Comune di Palermo e l’amministrazione erano a conoscenza delle irregolarità contabili e penali per quanto riguarda il campo nomadi della Favorita, tanto da avvertire gli organi inquirenti”. Lo dice Igor Gelarda, consigliere comunale appena passato dal Movimento 5 Stelle alla Lega. “Già l’anno scorso, dopo il blitz che fecero la polizia municipale e i carabinieri – denuncia Gelarda – Bouhslav Basile, oggi ragioniere generale del Comune e allora dirigente dell’Ufficio controllo del territorio, presentò alcuni esposti in Procura ed alla Corte dei conti. Rispondendo a una mia istanza ufficiale, l’attuale ragioniere generale ha confermato in forma altrettanto ufficiale di avere inviato questi esposti. Ovviamente sul loro contenuto, correttamente, non può informarmi, perché ci sono indagini in corso. Ma va sottolineato – aggiunge Gelarda – che Basile firmò il 20 marzo dell’anno scorso 27 provvedimenti di ingiunzione a demolire 27 manufatti, le baracche, secondo articolo 35 dpr 380/2001. Quelle ingiunzioni a demolire sono rimaste un pio desiderio per quasi un anno e mezzo, visto che le prime sono di questi giorni”.
“La dismissione di questi giorni del campo nomadi – precisa Gelarda – non può cancellare con un semplice colpo di spugna tutte le responsabilità pregresse dell’amministrazione Orlando. Responsabilità morali prima di tutto, ma ovviamente anche penali e contabili, sulle quali sta indagando la magistratura; oltre a responsabilità politiche per avere ignorato completamente un regolamento del campo nomadi votato dal Consiglio comunale negli anni ’90”. “Per quanto riguarda la sistemazione delle famiglie nomadi in abitazioni – dice Gelarda – pur apprezzando la buona volontà dell’assessore alle Politiche sociali Giuseppe Mattina, è chiaro che l’azione dell’amministrazione comunale è conseguente all’intervento della Procura di Palermo, per cui a Orlando non può essere ascritto alcun merito politico, piuttosto l’onta delle indagini e di eventuali responsabilità”. “Inoltre – prosegue Gelarda – se è vero che le abitazioni scelte per i rom non sono state prese da quelle destinate all’emergenza abitativa delle migliaia di famiglie palermitane in attesa e, invece, sono immobili che sarebbero stati destinati ad associazioni, è umiliante constatare che questa amministrazione, se vuole, può trovare subito case per i bisognosi”, conclude Gelarda. (ANSA).