Ispezioni anti-camorra | nei cantieri di Pompei - Live Sicilia

Ispezioni anti-camorra | nei cantieri di Pompei

La Dia ha controllato due società e venti persone. I cantieri riguardano le opere di restauro del patrimonio archeologico che rientra nel Grande Progetto Pompei.

restauro da 105 milioni
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NAPOLI – La Dia (Direzione Investigativa Antimafia) di Napoli, con Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, ha fatto un “accesso ispettivo” nei cantieri degli scavi di Pompei contro eventuali tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata. Sono state controllate due società e venti persone. I cantieri riguardano le opere di restauro del patrimonio archeologico che rientra nel Grande Progetto Pompei che ha ottenuto un finanziamento di 105 milioni di euro dall’Unione Europea.

La prima delle stanze sulla sinistra della Casa delle pareti rosse – una delle tre domus ispezionate dalla Dia – conserva ancora delle splendide pitture su fondo rosso. Al centro di una delle pareti sono raffigurati Polifemo e Galatea, in un’altra Phrixus e l’ariete e su un’altra ancora Marte e Venere. La casa delle Pareti Rosse, chiamata anche Casa della Famiglia Fabia, presenta alcune iscrizioni elettorali sulla facciata. E’ la parte centrale ad essere ancora affrescata in diversi ambienti con decorazioni alcune delle quali dalla caratteristica colorazione in rosso pompeiano. Prima dell’avvio dell’intervento di restauro era stato segnalato il pericolo di crollo del larario e la presenza di problemi di umidità per le decorazioni.

La casa di Sirico è una grande abitazione che occupa in senso est-ovest la parte centrale dell’insula 1 della Regio VII. L’identificazione del proprietario si deve alla scoperta di un sigillo in bronzo in uno degli ambienti della Domus con tale nome. Sirico apparteneva alla classe politica e commerciale di Pompei e riceveva quotidianamente i suoi clientes nella domus con la beneaugurante iscrizione su cocciopesto ‘Salve Lucru’, cioè ‘Benvenuto guadagno’ che si poteva leggere sul pavimento. La casa fu scavata nella seconda metà dell’800 e vi furono rinvenute cinque persone morte. La casa del Marinaio, chiamata anche Casa di Niobe o Casa del Gallo conserva resti di mosaico pavimentale nel corridoio d’ingresso, nell’atrio, in una camera da letto, con disegni geometrici, e nel tablino: il giardino è stato devastato da alcune bombe che sono state lanciate durante la seconda guerra mondiale, mentre altra particolarità era la presenza di un piccolo quartiere termale con calidarium e tepidarium, oltre ad uno spogliatoio.


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