PALERMO – “La Sanità siciliana è allo sbando, nonostante lo straordinario e coraggioso impegno dei medici, degli infermieri e di tutto il personale sociosanitario, ai quali va la nostra gratitudine”. Così, Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera, apre la conferenza stampa, convocata dopo il suo recente blitz nei pronto soccorso siciliani. Accanto a lui, Fabrizio Micari.
I problemi sollevati da Faraone
Tanti i punti che riguardano la Sanità siciliana sollevati da Faraone. “Dalle liste d’attesa infinite anche per le prestazioni più urgenti, alle drammatiche carenze negli organici. Dagli ospedali dove le fratture vengono trattate con i cartoni perché mancano i più elementari dispositivi medici, ai pronto soccorso, ormai diventati autentico e pericolosissimo luogo di frontiera, in cui i pazienti vengono tenuti giorni e giorni in barella prima di essere trasferiti in un reparto, alla mancata attuazione dell’assistenza territoriale, al perpetuarsi della mobilità passiva verso altre Regioni e alle costanti bocciature rimediate dall’Agenas, fino ad arrivare al recentissimo e drammatico caso della morte della signora rimasta otto giorni in pronto soccorso”, attacca il renziano.
Le nomine dei direttori
“E su tutto domina il perpetrarsi della inaccettabile gestione delle nomine delle posizioni apicali nelle aziende sanitarie ed ospedaliere – continua Faraone – vero cancro della sanità pubblica siciliana, in cui l’unico parametro decisionale rimane l’appartenenza e la fedeltà politica, mentre competenza e merito sono assolutamente messi da parte”.
“Nella sanità pubblica siciliana continua a regnare un misto tra rassegnazione e assuefazione, salvo indignarsi e scandalizzarsi al prossimo morto al pronto soccorso, nella colpevole disattenzione o totale assenza del presidente della regione e del suo fedelissimo assessore alla Salute. Per queste ragioni abbiamo deciso di porre sette domande urgenti a Renato Schifani, presidente della Regione Sicilia”. Eccone alcune.
Le domande rivolte al presidente Schifani
Una domanda riguarda il piano di rientro. “L’Ufficio Programmazione della Regione è in grado di dire se e quando può dirsi concluso il piano di rientro nella Sanità?”, chiede Faraone.
A far scattare il renziano anche l’impegno del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani: a un anno dalla nomina i direttori generali saranno valutati e gli incarichi revocati, se non saranno stati raggiunti gli obiettivi e se non saranno state ridotte le liste di attesa. “Di quanto? – chiede Faraone -, Quale base di partenza sarà utilizzata per le valutazioni? Chi le farà? Può chiarire obiettivi, tempi e modi? Come è credibile tutto questo considerando che la Regione neppure trasmette i suoi dati all’Agenas?”.
”Personale insufficiente”
Un altro punto, secondo il parlamentare di Italia Viva, riguarda il personale ospedaliero che risulta insufficiente. “In che modo supererete questa crisi?, – chiede Faraone -, Quante e quali assunzioni prevedete? Quali saranno poi le riorganizzazioni necessarie?”.
“A che punto è la proposta di rimodulazione della rete ospedaliera soprattutto in rapporto al potenziamento di quella territoriale? – incalza Faraone – Si può aprire una vera discussione con il contributo di tutti gli stakeholder?”.
I fondi Srr
“Molti siciliani devono oggi andare al nord o all’estero per curarsi, con grandi i disagi per i malati, ma anche con grave perdita di fondi per il Ssr. Fenomeno antico. State facendo qualcosa per cambiare la tendenza? E cosa?”.
Gli investimenti del Pnrr
A preoccupare particolarmente l’ex rettore Micari sono invece gli investimenti del Pnrr. “Qual è lo stato di attuazione degli investimenti sulla Sanità a valere sul Pnrr in Sicilia? – chiede Micari -. La Sicilia sta rispettando le scadenze senza perdere risorse?”.
“Direi di no – specifica Micari – Schifani non ha mantenuto e realizzato nulla di ciò che annunciato e proclamato nelle sue conferenza stampa. Per questo, – aggiunge Micari – chiediamo di pubblicare sul sito della Regione lo stato di avanzamento, intervento per intervento. Il cittadino ha il diritto di sapere”.
Polemica sui tariffari
L’ultimo tema sollevato da Italia Viva riguarda i tariffari degli ambulatori accreditati. “Come pensa di intervenire sulla questione il governatore?” chiede Faraone, che conclude: “Ci troviamo in una situazione gravissima di stallo per tutto il sistema sanitario privato, dovuta alle tariffe troppo basse previste nel decreto del ministero della Salute. Schifani si rende conto che è a rischio l’esistenza di tante strutture e lo sono, di conseguenza, i servizi offerti ai cittadini?”.
“Tradiranno Schifani”
A margine della conferenza Faraone ha parlato anche degli equilibri politici, presenti e futuri: “Lombardo, Lagalla e Miccichè sostengono un possibile Schifani bis? Tutti quelli che dicono, oggi, che sosterranno Schifani, sono quelli che, vedrete, lo tradiranno due mesi prima della scelta del candidato per la Regione. Più dicono così, più stanno mentendo e stanno dicendo che pensano il contrario”.
“Lombardo ha detto che voterà il referendum contro l’Autonomia differenziata – ha aggiunto -. Se voterà effettivamente contro il progetto Meloni, Salvini, Calderoli, Tajani, noi saremo con lui. Se invece si rimangia quanto detto, è chiaro che io continuerò sulla mia strada. Quel progetto sull’autonomia differenziata comporterà un danno per i siciliani”.
“Schifani – ha concluso il capogruppo di Italia Viva alla Camera – credo che abbia esaurito il suo tempo già nel momento stesso in cui si è insediato a Palazzo d’Orleans. Era un politico che meritava di riposarsi e invece è stato messo a fare il presidente della Regione Siciliana e sinceramente l’idea che qualcuno pensi che, fra tre anni, possa esserci veramente nuovamente lui, mentre si viaggia sui binari dell’intelligenza artificiale delle nuove tecnologie, con un mondo che va a seimila, a me sembra un’idea particolarmente ridicola”.