PALERMO – “È un ultimatum per Italia viva. Sicuramente il Pd per le regionali non può sedersi con chi governa col centrodestra. Chi lo fa rompa adesso”.
Mentre divampa la polemica, all’interno del centrodestra, sulle dichiarazioni di Faraone contro Schifani e sull’intesa con Lagalla nel comune di Palermo, al capogruppo di Italia viva alla Camera arriva una bordata dal Pd. Mittente, Anthony Barbagallo, segretario regionale del partito. L’intervista.
Abbiamo parlato di un ‘vicolo stretto’ del campo largo. Cosa sta accadendo in Sicilia?
“L’ambizione è quella di costruire il fronte più largo possibile, alternativo alle logiche che sta mettendo in campo Schifani, in continuità con Musumeci, fatte di clientele e creando un nominificio di amici, senza risolvere i tanti problemi che attanagliano la nostra terra dalla siccità, ai rifiuti, ai ritardi sulla sanità, alla domanda di lavoro”.
Cosa proponete?
“Noi vogliamo una Sicilia che abbia le idee chiare su come risolvere le criticità. L’obiettivo è quello di costruire un’alternativa partendo dal modello di sviluppo con una classe dirigente all’altezza della sfida e lontana dalle logiche degli ultra70enni, messi in campo dal centrodestra”.
Il nodo Italia Viva in Sicilia e in particolare a Palermo resta…
“La domanda va posta a Italia Viva. Sicuramente il Pd per le regionali non può sedersi con chi governa col centrodestra. Chi ha l’ambizione di lavorare per l’alternativa rompa adesso, altrimenti non può poi saltare sul nostro treno l’ultima notte”.
Il messaggio è indirizzato a Davide Faraone?
“Non solo a Italia viva, ma a tutti coloro che si vogliono riconoscere in questa alternativa al centrodestra. A noi non preoccupa se Italia Viva sia alleato di Lagalla, interessa che rompa subito per essere un interlocutore credibile per il futuro”.
Quindi è un ultimatum?
“E certo, chi deve costruire con noi non può scappare all’ultima notte, noi vogliamo costruire un’alternativa credibile e sentiamo questa responsabilità di essere il baricentro della coalizione”.
Il messaggio di Conte, quindi, è pronto a recepirlo?
“In Sicilia il rapporto con il M5s è stato sempre buono, nonostante tutto”.
Resta però sempre il ricordo di quel post di Conte che fece saltare l’intesa alle ultime regionali?
“Il passato non ci appartiene, fa parte delle nostre ferite, siamo invece padroni del futuro: avere i dati del partito che cresce di più tra le forze d’opposizione ci dà la possibilità di guardare avanti e lenire le difficolta che ci sono anche nella costruzione della coalizione”.
E alle provinciali?
“Si voterà finalmente il 15 dicembre, la vera sfida elettorale è quella dei 6 liberi consorzi, dove si voterà anche per il presidente. Siamo impegnati a costruire la coalizione più ampia possibile e, soprattutto, noi faremo valere i ragionamenti territoriali premiando le intese con gli amministratori locali, ma dando ampio spazio ai territori”.
Chi saranno i vostri interlocutori?
“Ci sono tanti sindaci, e consiglieri comunali che ogni giorno si sentono traditi da questa insopportabile faziosità del governo Schifani che continua ad elargire finanziamenti solo per i Sindaci amici e prebende discutibilissime per associazioni di ogni tipo, lasciando sul campo un dissenso e un malessere che il Pd deve interpretare a partire da queste elezioni”
Sarà il primo banco di prova?
“I sei liberi consorzi sì”.
Quindi il tempo per questa decisione di Italia Viva stringe?
“Siamo già al lavoro…”.